Wall Street: la borsa salirà nel 2019!?

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Praticamente tutti a Wall Street pensano che il mercato tornerà a salire nel 2019. La chiusura di ieri ha visto il Nasdaq Composite a +5,84% (6.554,35 punti) l’S&P 500 +4,96% (2.467,70 punti), il Dow Jones, +4,98% 22.878,45 punti. Buone notizie anche per l’indice delle medie capitalizzazioni il Russell 2000, ha infatti visto un saldo finale di +4,96% (1.329,81 punti).

Il primo indizio della risalita di Wall Street?

Potrebbe essere questo il primo indizio di un’inversione di trend da molti sperata? Di certo resta il fatto che la fine di quest’anno, qualunque essa sia, sarà ricordata, per la forte volatilità. Il 2018 è stato infatti contrassegnato da cali praticamente ovunque. Le borse cinesi sarebbero già in mercato orso così come l’Italia, il Dax, il Messico. I listini Usa ci erano entrati la settimana scorsa. Un andamento che ha portato persino Robert Shiller, Premio Nobel per l’economia nonché professore della Yale University, a dichiararsi preoccupato. I recenti tracolli del mercato azionario e i sempre più forti segnali di un rallentamento dell’economia potrebbero essere i segnali di una recessione. Ma questo non ha scoraggiato gli esperti che, per la maggior parte, restano fiduciosi.

La view degli esperti su Wall Street

Il meno ottimista è Christopher Harvey, che ha ridotto drasticamente le sue proiezioni portando il target dal precedente livello di 3.079 a un 2.665. Una decisione che nasce dal timore di una Federal Reserve troppo aggressiva. Dopo l’ultimo rialzo del 2018, arrivato il 19 dicembre, infatti, la domanda sulle prossime decisioni è ancora aperta. Da un lato, infatti, il governatore della Fed aveva confermato due rialzi dati per certi per il prossimo 2019. Dall’altro, invece, il presidente della Fed di New York John Williams si era affrettato a correggere il tiro dichiarando che nulla era ancora deciso definitivamente. I dati macro sarebbero stati l’ago della bilancia.

Ottimisti e pessimisti

Tornando alle previsioni degli analistisu Wall Street, Mike Wilson di Morgan Stanley è al secondo posto tra i meno ottimisti con 2.800. Chiude il podio Savita Subramanian di BofA con 2.900. Chi invece crede il meglio per il più grande indice al mondo è Binky Chadha di Deutsche Bank che è arrivato a 3.300 punti. Da BMO con Brian Belski, non si va oltre i 3.200, così come anche per Keith Parker di UBS. Mentre Citigroup (Tobias Levkovich), JP Morgan (Dubravko Lakos-Bujas) e CFRA (Sam Stovall) puntano a 3.100. Ma a prescindere da questo sembra che resti comunque alta la prospettiva di una crescita sulle borse Usa.