Andare in pensione oggi ha nei 67 anni di età come età pensionabile. Significa che solo a quell’età si può andare in pensione con una carriera non lunga come prevedono le pensioni anticipate ordinarie e non. Ma pochi sanno che ci sono possibilità di andare in pensione addirittura a 61 anni di età. Vuoi andare in pensione a 61 anni? Leggi attentamente questo articolo.
Certo, si tratta di misure particolari e ricche di determinati requisiti. Ma la bontà di questa misura sta nel fatto che bastano anche solo 20 anni di contributi. Ma bisogna presentare delle particolari richieste.
Vuoi andare in pensione a 61 anni? Ecco cosa devi fare assolutamente se hai 20 anni di contributi
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Tutti i lavoratori possono richiedere la pensione di vecchiaia a 67 anni di età con 20 anni di contributi. Due soli requisiti quindi, senza particolari ulteriori adempimenti. Ma se il lavoratore ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre del 1995, serve che la pensione sia liquidata in misura pari ad almeno 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale. In pratica servono almeno 67 anni di età, almeno 20 anni di contributi e una pensione di circa 754 euro al mese. Ma esiste anche la versione anticipata della pensione di vecchiaia. E si può richiedere una volta compiuti 61 anni di età. Anzi, per le donne il vantaggio è ancora maggiore, perché si parte dai 56 anni. Evidente che servano requisiti aggiuntivi che partono dall’invalidità. Infatti serve una invalidità pensionabile pari o superiore all’80%.
Pensione di vecchiaia, ecco quando l’invalidità aiuta ad anticiparla
La pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile riguarda solo i lavoratori dipendenti del settore privato. I requisiti prima citati, cioè 56 anni per le donne, 61 anni per gli uomini, 20 anni di contributi e una disabilità certificata dall’INPS pari all’80%, saranno i medesimi anche nel 2024. La prestazione, per chi riesce a centrarla, decorre 12 mesi dopo aver raggiunto i requisiti previsti. Ed anche nel 2024 la finestra di 12 mesi quindi è confermata.
Se l’invalidità riguarda i problemi di vista e quindi per i non vedenti, la pensione scatta a 51 anni di età per le donne e 56 anni di età per gli uomini. Devono essere gli uffici sanitari dell’INPS quelli che devono certificare il grado di disabilità del richiedente. Infatti per chi è stato riconosciuto invalido in misura pari o superiore all’80% da un altro Ente (per esempio le ASL con l’invalidità civile), tale certificazione non basta. Anche se poi diventa certificazione utile da presentare ai medici accertatori dell’INPS per la pratica di invalidità pensionabile. La procedura parte dal certificato medico del medico curante come per qualsiasi altra domanda per trattamenti collegati alla disabilità. E poi serve inoltrare domanda specifica all’INPS; chiedendo i benefici di questa misura.