Le obbligazioni in generale e i titoli di Stato in particolare, sono un porto sicuro nel mare dei mercati finanziari. Specialmente quando questo è in tempesta. Chi ha i soldi sul conto corrente e volesse trovare un investimento sicuro, questa è una delle soluzioni più indicate. Un’altra sono i conti di deposito. Per esempio, stupirà ma quest’investimento a 6 anni rende più di tutti ed è sicurissimo. Ma torniamo ai bond emessi dal Governo. La domanda che un risparmiatore si porrà quando vuole investire in titoli di Stato è quali sono quelli che rendono di più.
Via i soldi dal conto, questi sono i titoli di Stato che rendono di più
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Le obbligazioni emesse dal nostro Governo possono dividersi in due grandi categorie, quelle a tasso variabile e quelle a tasso fisso. I BOT, i CCT e i BTP legati all’inflazione, appartengono alla prima categoria. Il loro rendimento dipende da un parametro che varia di mese in mese. Può essere l’Euribor, il tasso interbancario dell’Eurozona, oppure può essere l’inflazione, quella italiana o quella europea.
Poi ci sono i titoli a tasso fisso e gli zero coupon, ovvero quelli che non distribuiscono cedola. Il guadagno degli zero coupon deriva esclusivamente dalla differenza di prezzo tra acquisto e vendita. Un esempio degli zero coupon governativi sono i CTZ. Lo stato emette un CTZ per esempio a 80 centesimi e a scadenza lo rimborsa a 100 centesimi. La differenza tra 100 centesimi di rimborso e 80 centesimi di acquisto, è l’unico guadagno derivante da questo titolo di Stato. Ovviamente si può anche comprarlo sul mercato dopo l’emissione e rivenderlo prima del rimborso.
I BTP classici sono a tasso fisso. Hanno una cedola annuale costante, in genere distribuita semestralmente e alla scadenza per ogni BTP lo Stato rimborsa 100 centesimi. Per vuole togliere via i soldi dal conto, questi sono i titoli di Stato che rendono di più, in questa attuale fase di mercato.
I BTP che rendono di più ed un’alternativa
Quello che in questo momento rende più di tutti è il Buono del Tesoro Poliennale scadenza marzo 2072, tra circa 51 anni (Isin: IT0005441883). Ha una cedola annua del 2,15%, che al netto della tassazione diventa dell’1,87%. Attualmente il titolo scambia a 100,5 centesimi e a questo valore rende l’1,86% annuo al netto delle tasse. Ovviamente questo è il rendimento medio se lo si mantiene fino alla scadenza. Se lo si vende prima del rimborso il rendimento necessariamente varia.
Chi non vuole aspettare così a lungo, può puntare su un titolo decennale. Per esempio il BTP con scadenza nel dicembre del 2031 (Isin: IT0005449969). Tra tutti quelli che scadranno all’incirca tra circa 9, 10, 11 anni, è quello col maggior rendimento. Il BTP garantisce annualmente una cedola netta dello 0,86%. Al valore attuale di 101,9 centesimi a scadenza il rendimento netto annuale medio sarà dello 0,66%.
Se invece di puntare su di un singolo BTP si volesse puntare su un paniere di titoli decennali, questa è la migliore soluzione.
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