Dopo due anni di pandemia e innumerevoli varianti, piano piano sembra che l’Italia stia uscendo dall’emergenza. A giugno termineranno anche gli ultimi obblighi per indossare la mascherina, mentre è già concluso l’obbligo di Green Pass. La FFP2 non è più obbligatoria in diversi locali e bar, e gli italiani iniziano a provare un po’ di speranza. Il 4 maggio, però, l’Istituto Nazionale per le Malattie trasmissibili del Sud Africa ha diramato uno studio che spiega alcune preoccupanti novità. Ormai è ben nota la cosiddetta variante Omicron, che è diventata il ceppo dominante della malattia. Pochi sanno però che ci sono diverse altre sottovarianti a livello globale.
La più diffusa, secondo lo studio dell’Istituto, sarebbe la cosiddetta BA.2, che a sua volta è divisa in diversi tipi. Mutazioni dello stesso ceppo virale che però si manifestano in maniera diversa. La sottovariante BA.2 è chiamata Omicron Invisibile, perché ha la caratteristica di non essere riconoscibile come il Covid “standard”. Gli scienziati avrebbero acclarato ormai che, nonostante i sintomi blandi e difficilmente identificabili, la contagiosità di questa tipologia virale sarebbe superiore.
Vertigini, mal d’orecchio e naso che cola sembrerebbero sintomi d’allergia ma invece sarebbero la spia di un male ben peggiore
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Sempre l’Istituto sudafricano avrebbe rilevato che, a causa del numero relativamente piccolo di casi di questa variante, è ancora presto per capire quali sono i sintomi effettivi. Il dottor Fabrizio Pregliasco, dell’Università statale di Milano, in alcune dichiarazioni ha concordato con questa tesi, specificando che comunque i sintomi della BA.2 resterebbero localizzati nelle vie aeree superiori.
Sintomatologia
Questo vuol dire soprattutto dolori alla gola, trachea in particolare, ma anche vertigini, mal d’orecchio e naso che cola. In rari casi potrebbero verificarsi perdita del gusto e dell’olfatto, sintomi ormai ben noti e tipici della versione “classica” del Covid. Potrebbero comparire anche tosse e febbri. Le varianti, sempre secondo Pregliasco, non sono affatto simili a un semplice raffreddore, pur essendo meno pericolose delle versioni precedenti della malattia. Sulla stampa sono riportate le dichiarazioni dell’autorevole virologo, il quale ha specificato che la sintomatologia delle vertigini sarebbe presente solo nelle varianti più recenti, ancora poco diffuse.
Anche i ricercatori del King’s College di Londra, in uno studio condotto con il Gemelli di Roma, concordano sui sintomi più comuni. Mal di schiena, dolori muscolari, starnuti, sudorazione notturna, affaticamento, mal di gola, rinorrea e mal di testa. Tutti sintomi che dovrebbero far accendere il campanello d’allarme e procedere a necessari controlli con il proprio medico di fiducia.
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