Ai funerali dell’ex Premier e presidente di Fininvest, Veronica Lario è stata una presenza discreta e quasi impalpabile. Conscia del suo ruolo umano e istituzionale, l’attrice di Tenebre di Dario Argento ha classe da vendere. Ma c’è chi si chiede che fine abbia fatto il suo mantenimento.
Veronica Lario è stata un’attrice teatrale, cinematografica e televisiva di rara bellezza. E per quanto fosse presente in diversi prodotti cinematografici ormai considerati cult, fu consacrata alle copertine dei rotocalchi come seconda moglie di Silvio Berlusconi. Ardente fu l’amore come furioso fu il divorzio, a cavallo di polemiche esplose tra le stanze private, gli studi televisivi e gli uffici del potere.
Una domanda solletica la curiosità di molti, a proposito di Veronica Lario e la morte di Silvio Berlusconi: chi paga il lauto assegno di mantenimento? Ricordiamo, per un istante, come sono andate le cose, dopo quello che restò certamente nella memoria come il divorzio più discusso dell’anno. Era il 3 maggio 2009 il giorno in cui Veronica Lario rese nota la sua intenzione di divorziare dal Cavaliere, tramite l’ANSA. Da allora, si innescò una battaglia legale senza esclusioni di colpi, che produsse, oltre al boom di notizie e dettagli privati sull’allora Premier, anche delle cifre esorbitanti.
Veronica Lario e la morte di Silvio Berlusconi: le cifre del divorzio
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Si era partiti dalla cifra record di 3 milioni al mese, che Berlusconi avrebbe dovuto versare alla ex moglie, così come stabilito in primo grado per l’assegno di separazione. Poi, i milioni furono ridotti a 2 in appello e confermati in tal modo dalla Cassazione. L’assegno divorzile, invece, era stato fissato dal Tribunale di Monza sulla cifra di 1.800.000 euro al mese. Questi ingenti versamenti, secondo i legali di Berlusconi, non garantivano solo un mantenimento. Ovvero, un tenore di vita simile a quello avuto in precedenza, ma rappresentavano, per la Lario, un ulteriore arricchimento.
Chi paga l’assegno di mantenimento
Miriam Bartolini, in arte Veronica Lario, era da considerarsi autosufficiente secondo l’ex marito. Infatti, già allora, disponeva di una liquidità pari a 16 milioni di euro, gioielli e società immobiliari.
Nel 2017 la Corte d’Appello di Milano ha dato ragione a Berlusconi, accogliendo la sue richiesta di applicare una allora recente sentenza in merito all’assegno di divorzio passata in Cassazione. Secondo tale sentenza, conta il criterio dell’autosufficienza economica dell’ex coniuge e non il tenore di vita goduto durante le nozze. Il provvedimento, immediatamente esecutivo, ha generato l’obbligo per la Lario di restituire quanto percepito fino a quel momento, ovvero 46 milioni di euro. Nel 2020 gli ex coniugi hanno raggiunto un accordo. Per questo motivo, nessuno paga più alcun assegno di mantenimento a Veronica Lario. Entrambi, infatti, rinunciarono ai crediti. Berlusconi non chiese i 46 milioni del contenzioso, l’ex moglie non rivendicò la cifra di 18 milioni.
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