Venezia78 celebra il mito dei Led Zeppelin con l’affresco firmato Bernard MacMahon

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Finalmente un film, anche se fuori concorso a Venezia78, che racconta la storia di un gruppo mitico della musica pop mondiale, i Led Zeppelin. Si tratta di un grande lavoro d’archivio firmato Bernard MacMahon, già noto per American Epic. Ricorda i percorsi individuali dei quattro membri del gruppo sulla scena musicale britannica e americana negli anni ’60. Per ciascuno di loro il regista traccia un profilo completo, dall’infanzia alla formazione musicale. Dai timidi esordi nei piccoli club inglesi fino all’incontro e la formazione della band nell’estate del 1968. Poi si celebrano la consacrazione negli Stati Uniti e la gloria a livello mondiale.

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Venezia78 celebra il mito dei Led Zeppelin con l’affresco firmato Bernard MacMahon e tanta musica. Lo fa giusto pochi giorni dopo un evento speciale che ha portato qui al Lido la musica dal vivo. Con il rapper Aka7even che ha cantato alla presentazione di un cortometraggio contro la piaga dei suicidi adolescenziali in Italia. Ecco il nostro reportage “Venezia78 dice no alla challenge dei suicidi con Beatrice Vendramin e Cristiano Caccamo”.

I Led Zeppelin redivivi

“Becoming Led Zeppelin” è interpretato da Jimmy Page (chitarra), John Paul Jones (basso), John Bonham (il batterista deceduto nel 1980, che “rivive” in un’intervista del ‘71) e Robert Plant (voce), ovvero i componenti della celebre band. Contiene anche qualche perla: come Page e Jones agli Abbey Road Studios per registrare la colonna sonora di Goldfinger cantata da Shirley Bassey.

Venezia78 celebra il mito dei Led Zeppelin con l’affresco firmato Bernard MacMahon

L’epopea rock della band è raccontata con foto, pellicole e negativi originali (70mila fotogrammi), manifesti, viaggi e fogli di giornale. Chitarre, capelli lunghi, cuoio e camoscio invadono il grande schermo. La struttura del film di MacMahon è informale. Ma per fortuna non quanto quella proposta da un’altra pellicola presentata in questi giorni qui al festival: “Il Palazzo”. Il film sui Led Zeppelin ci serve in tavola alla fine un racconto convenzionale, condito da un sonoro piuttosto alto, anzi, altissimo. C’è tanta musica, manca il sottofondo del decennio. Mancano gli scandali e i litigi. Si va dritti al concerto del 1970 alla Royal Albert Hall.

La playlist per prepararsi al film

Ecco, per chi non conoscesse per nulla i Led Zeppelin e volesse prepararsi a vedere questo film, alcuni pezzi imperdibili da ascoltare. “Black dog”, del 1971, con un giro di riff intenso e ossessivo. “Moby Dick” del 1969, è un pezzo strumentale con un assolo di batteria epico. “Dazed and Confused” dello stesso anno, è un pezzo che rielabora una canzone di Jake Holmes con una chitarra molto tenebrosa. “Kashmir” del 1975 è la loro traccia di maggior successo, con una meravigliosa alchimia di strumentazione e vocalità. “Tangerine” del 1970, insolita e solare, è psichedelica ma quasi folk. Va inclusa “All my love” del 1979 dedicata alla scomparsa del figlio di Robert Plant. Piacciono sempre anche l’iconica “Rock’n roll” del 1971 e naturalmente “Stairway to Heaven” del 1975. Sono cantate in modo mirabile qualche anno fa alla challenge tv “XFactor” dal bravissimo Giacomo Voli.

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