Dopo tanti elementi di preoccupazione finalmente uno spiraglio di luce dai dati sulle vendite al dettaglio.
Come ipotizzato in precedenza a dati positivi una volta tanto fa riscontro una reazione dei prezzi azionari.
Quotazioni che dopo un’apertura pessima e successiva discesa violenta ora paiono cercare una almeno parziale risalita.
Difficile dire se questi dati sulle vendite al dettaglio garantiranno una tenuta a fine giornata ma intanto hanno ottenuto l’effetto di arrestare la discesa.
Per ora…
E per come si stava mettendo non è poco…
Tabella principali dati macroeconomici UE di giornata
Vendite al dettaglio italiane (Mensile) (Giu) | 1,9% | 0,4% | -0,6% | ||||
Vendite al dettaglio italiane (Annuale) (Giu) | 1,3% | 0,2% | -1,8% | ||||
Vendite al dettaglio (Mensile) (Giu) UE | 1,1% | 0,2% | -0,6% | ||||
Vendite al dettaglio (Annuale) (Giu) UE | 2,6% | 1,3% | 1,0% |
Il dato sulle vendite al dettaglio è quello meglio in grado di definire, subito dopo l’occupazione e immediatamente prima ai dati di produzione, la dinamica del trend economico.
In questo senso i dati odierni di area UE assumono un valore particolare.
Sia per avere ampiamente battuto le attese sia per avere migliorato le rilevazioni precedenti.
Addirittura l’UE nel suo insieme ha prodotto un +2.6% che doppia il consensus posto a +1.3% e quasi triplica il+1% del mese scorso.
Ancora più significativa l’escursione mensile a +1.1% versus +0.2% delle attese e al -0.6% precedente.
Insomma buone nuove dal fronte economico.
Quello reale, non quello gridato a suon di tweet e di polemiche verbali tra forze politiche.
Verrebbe da dire nonostante…
Anche l’Italia si aggancia al tram delle vendite al dettaglio
Molto positivo vedere che anche il dato italiano sulle vendite al dettaglio si aggancia al dato europeo battendo le aspettative e segnando un deciso miglioramento.
Addirittura il dato mensile si posiziona a +1.9% e incredibilmente batte anche il dato annuale uscito a +1.3%.
Come vediamo sopra dalla tabella il consensus è stato ampiamente battuto e la percentuale annuale negativa di un mese fa cancellata.
Molto, molto bene.
Ora servono conferme
Ci sono comunque almeno due elementi che ci invitano alla cautela prima di riprendere posizione sul mercato.
1) la fase attuale di debolezza nasce dalla riapertura della guerra sui dazi operata da Donald Trump.
Quindi sono le Borse americane che una volta tanto si sono prese l’incarico di zavorrare i prezzi azionari.
Difficile che la zoppicante Europa, grazie a un paio di dati, per quanto buoni, possa contrastare l’eventuale intenzione del Dow Jones e degli altri indici USA di proseguire al ribasso.
2) Come vediamo dalla seconda tabella il dato sulle vendite al dettaglio è tipicamente molto volatile tra una rilevazione e l’altra.
Difficile dunque che in assenza di un trend confermato anche da altri fattori le Borse possano farsi influenzare da questo picco che potrebbe essere letto come occasionale.
Occhi aperti dunque e cautela prima di tornare Long sulle Borse.
Serviranno conferme su vari fronti prima di riuscire a quietare i venditori.
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