Vantaggi e svantaggi dello smart working, il “lavoro agile”, messi a nudo dalla crisi

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Vantaggi e svantaggi dello smart working, il “lavoro agile”, messi a nudo dalla crisi. Sappiamo tutti che la situazione di emergenza con la quale lavoratori di ogni tipologia hanno avuto a che fare ha avuto una conseguenza immediata. Tutti a casa, a fare lavoro agile, o telelavoro. O, con espressione ormai entrata nell’uso comune quanto lockdown, smart working. Ma sarà davvero questa la modalità di lavoro più diffusa del futuro? Vediamo quali sono i vantaggi e svantaggi dello smart working, il lavoro agile, messi a nudo dalla crisi.

Vantaggi e svantaggi dello smart working, il “lavoro agile”, messi a nudo dalla crisi.

Studi molto recenti hanno evidenziato un dato che deve far riflettere. Prima della pandemia e del lockdown, solo il 31% dei lavoratori faceva una qualche forma di smart working. Oggi siamo all’80%. In pratica più di una volta e mezzo. Per la precisione +158,06%. Un dato sorprendente che, come prima cosa, evidenzia come le imprese fossero già pronte e organizzate in questo senso, evidentemente. Ma quali sono i pro ed i contro dello smart working, in definitiva?

I vantaggi sono evidenti. possibilità di gestire con più autonomia il proprio orario lavorativo. Ed anche un maggiore equilibrio tra la vita lavorativa e quella privata. Ma anche gli svantaggi. C’è infatti chi trova difficile separare l’ambiente di lavoro da quello domestico. Lo svantaggio più grande che emerge da questi recenti studi è una grande difficoltà nel limitare le ore dedicate al lavoro. Quindi, una sovrapproduzione. Che, spesso, non è sinonimo di maggior qualità. Come sempre, la realtà appare doppia. A qualcuno lo smart working piace e ci si trova bene. Ad altri proprio no, e lo soffrono parecchio.

Lo smart working è qui per rimanere

L’unico dato certo, che prescinde da vantaggi e svantaggi, è che lo smart working sia qui per rimanere. E che diventerà la forma più diffusa di lavoro anche quando un vaccino permetterà un ritorno alla normalità. Quest’ultima cosa, pensate, è affermata sia dalla maggioranza di chi lo ha utilizzato finora, sia da chi non ne ha avuto (ancora) la possibilità. Si spera proprio che questa nuova modalità possa permettere anche altro. Possa permettere un salto qualitativo del lavoro. Come? Con nuove e più efficienti modalità di gestione del personale. Magari anche attraverso incentivi premianti. Modalità di gestione che vadano a vantaggio della produttività e della competitività del Sistema Italia.

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