Una delle versioni più utilizzate del modello 730 è quella in forma congiunta. Si tratta di un’unica dichiarazione dei redditi presentata da marito e moglie, da persone unite civilmente, a prescindere dal rito civile o dal rito religioso. Con un 730 unico la coppia sceglie il sostituto d’imposta di uno dei due per effettuare le operazioni di conguaglio. Si parla spesso dei vantaggi che offre la dichiarazione dei redditi congiunta, ma non vanno dimenticati alcuni svantaggi. Perché non mancano i casi in cui sarebbe conveniente che ognuno presentasse il 730 per conto suo.
Vantaggi e svantaggi del 730 congiunto tra marito e moglie, perché usarlo e quando evitare
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Due coniugi che presentano la dichiarazione dei redditi in forma congiunta hanno un primo vantaggio nel momento in cui si rivolgono ad un professionista per la trasmissione. Un CAF, un commercialista o un consulente abilitato alla trasmissione del modello 730 infatti lavora dietro compenso. Ed è evidente che presentare un unico 730 in forma congiunta rispetto a due 730 separati significa risparmiare sul compenso da dare al professionista. Altra convenienza alla dichiarazione congiunta è quella relativa al caso si assenza di sostituto di imposta per uno dei due congiunti. In questo caso si usa il datore di lavoro del coniuge che ne ha uno per le operazioni di conguaglio.
Un caso eloquente è la moglie che lavora a ritenuta alla fonte. Il recupero delle trattenute subite dalla moglie finisce nella busta paga del marito per il tramite del suo sostituto di imposta. Ma questo vale anche nel caso in cui la moglie deve versare le imposte. Sarà con la busta paga del marito che verranno espletate le procedure di conguaglio a debito anche della moglie. La moglie assoggettata a ritenute alla fonte evita così di presentare il modello Redditi PF che allunga di molto le operazioni di rimborso da parte dell’Agenzia delle Entrate o costringe al pagamento con F24 per i conguagli a debito.
Ecco quando scegliere il doppio 730 al posto del congiunto
Resta il fatto che non sempre è conveniente questo genere di dichiarazione dei redditi. Infatti soprattutto per questioni di liquidità, potrebbe essere conveniente dividere le dichiarazioni. Infatti non è raro imbattersi in due contribuenti, naturalmente coniugi, che hanno due esiti diversi nella dichiarazione. Uno va al rimborso, mentre l’altro deve versare l’imposta. Dal punto di vista pratico cambia poco per il nucleo familiare. Usando la forma congiunta o disgiunta, il conguaglio totale della famiglia sarà sempre lo stesso. Ciò che cambiano sono i tempi.
La possibilità di godere di un rimborso fiscale già nel mese di agosto, liquidato subito in busta paga per uno dei coniugi può essere appetibile. Inoltre, al posto di pagare l’IRPEF o le addizionali dovute nella busta paga di uno dei due coniugi, con la forma disgiunta si possono versare le imposte a rate con F24. È evidente che vantaggi e svantaggi del 730 congiunto cambiano da caso a caso e da famiglia a famiglia. In effetti usando la forma congiunta il credito d’imposta di un coniuge, si mischia col debito d’imposta dell’altro coniuge, generando così il cosiddetto conguaglio. Usando invece due differenti di 730, ognuno chiuso per conto suo, questo mischiare le due dichiarazioni viene meno.
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