Vademecum per la sopravvivenza del corpo insegnante ai tempi della DaD

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E Didattica a Distanza sia! Ma a quali condizioni? Lo stravolgimento a cui anche la scuola è andata incontro in questi ultimi mesi, sta presentando il conto. E i primi a farne le spese sono sicuramente gli studenti, ma anche i genitori e gli insegnanti. Insomma i soli e i veri protagonisti di questo nuovo modo di fare scuola. Ed è proprio per fornire una sorta di “manuale di primo soccorso” che qualche organismo sindacale si è mobilitato. E il risultato è stato un vademecum per la sopravvivenza del corpo insegnante ai tempi della DaD.

Cosa comporta

Il corpo insegnante sta sperimentando di persona cosa significa cimentarsi in questa nuova avventura scolastica. Perchè di avventura si tratta, specie in quei plessi scolastici dove la digitalizzazione   non era mai praticamente partita prima del covid 19. Infatti tra connessioni che saltano, compiti che tardano a pervenire, video che si devono convertire in audio per non sovraccaricare la rete, l’insegnante del 2020 si trova ad affrontare nuove sfide. Ma prima di pensare a catturare l’attenzione degli alunni, per giunta a distanza, l’insegnante deve pensare a restare in equilibrio. Ed è proprio per affiancare il cammino accidentato di questi docenti, non nativi digitali, che qualcuno ha stilato il seguente vademecum.

Vademecum per la sopravvivenza del corpo insegnante ai tempi della DaD

  1. Il primo suggerimento è di controllare le mail un limitato numero di volte al giorno;
  2. Il secondo step consiste nell’evitare di farsi fagocitare dai gruppi WhatsApp dei colleghi;
  3. Il terzo passaggio indica di non lasciarsi coinvolgere in gruppi WhatsApp con genitori/alunni, evitando altresì di fornire propri recapiti telefonici;
  4. Il quarto suggerimento si sostanzia nel fissare in totale autonomia compiti e tempi di riconsegna senza cedere a pretese di dirigenti e genitori;
  5. Infine si fa menzione di modalità alternative all’uso della piattaforma per la distribuzione di materiali.

Ciò vuol dire invitare a far uso di libri, ma anche documentari o film quali strumenti alternativi di studio rispetto all’eterna connessione. In sintesi, verrebbe da dire, va bene la digitalizzazione ma a condizione che non si tramuti in un’altra forma di dipendenza,“sdoganata” dall’ emergenza covid 19.

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