Uscire dalla crisi dando soldi alle imprese

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Uscire dalla crisi dando soldi alle imprese? Secondo indiscrezioni delle ultime ore l’Unione europea starebbe approntando un piano di possibili aiuti a sostegno delle imprese del Vecchio Continente. L’emergenza Covid-19  sta mettendo infatti a dura prova l’intero tessuto imprenditoriale continentale, specie in alcuni Stati e verso alcuni specifici pezzi dell’economia. Si pensi per esempio al comparto ricettivo italiano, da cui dipende buona fetta del Pil nazionale; alberghi, hotel, ristoranti e tutto l’indotto che lo circonda, di sicuro non reggeranno a lungo sotto il peso dell’emergenza. Ma l’intervento sarebbe ovviamente esteso ad ogni forma di attività produttiva. L’idea delle Istituzioni europee è quello di rendere disponibile – nei prossimi giorni – un ingente programma di prestiti. Il piano non è ultimato e ancora in fase di preparazione, e ruoterebbe attorno alla Banca Europea per gli Investimenti (BEI).

Come dovrebbe funzionare

Quali dunque i possibili aiuti alle imprese dalle Istituzioni UE? Sempre secondo le prime indiscrezioni, una possibile bozza finale potrebbe vedere la piena collaborazione di BEI con alcuni big player del credito europeo. Il fine sarebbe quello di mettere a disposizione delle aziende richiedenti aiuto alcune centinaia di milioni di euro, da erogare sotto forma di prestiti a condizioni convenienti.  Quindi la via che si vorrebbe seguire sarebbe uscire dalla crisi dando soldi alle imprese.  Ancora, si ipotizza di salvaguardare ‘l’incolumità’ della BEI (da possibili default dei contraenti) mediante un accesso al budget del blocco UE con cui fronteggiare le eventuali perdite. In definitiva l’intento sarebbe quello di garantire liquidità immediata alle imprese in difficoltà e scongiurarne possibili cessazioni d’attività.

La parola d’ordine è arginare

Questi possibili aiuti alle imprese forniti dalle Istituzioni UE probabilmente non sovvertiranno la recessione ormai attesa dalla maggioranza degli esperti di economia. Pur tuttavia vanno nella giusta direzione di fornire supporto al mondo produttivo. Ad esempio stamane l’ex governatore della Bank of England, Mark Carney, ha affermato che «lo shock economico potrebbe rivelarsi ampio e profondo seppur temporaneo». Più in generale, si escludono scenari da buio-cupo. Cioè si ritiene che per il Vecchio Continente non vi siano ad oggi motivate ragioni per credere che l’epidemia da coronavirus possa devastare l’economia così tanto come avvenne con la crisi finanziaria del 2008.

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