Ridurre i rischi del contagio da coronavirus, ma in che modo? Uno studio mette nel mirino ristoranti, caffè e palestre. La notizia rimbalza dall’America. I ricercatori dell’Università di Stanford, della Northwestern University di Chicago e del centro di ricerca Microsoft di Cambridge hanno pubblicato uno studio sulla rivista scientifica Nature. Gli scienziati hanno reso noto i luoghi dove si rischia di essere contagiati di più dal coronavirus.
Secondo lo studio, ristoranti, caffè e palestre sono i luoghi dove possono scoppiare focolai. I ricercatori hanno messo in relazione i dati di 98 milioni di smartphone per due mesi con i contagi. Sono state prese in considerazione le principali città americane. Di conseguenza è venuto fuori un modello epidemiologico sulla diffusione del coronavirus.
Lo studio eseguito
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Gli scienziati hanno fatto un lavoro immane. L’arco di tempo preso in considerazione va da marzo a maggio di quest’anno. 100 milioni di smartphone hanno tracciato gli spostamenti di altrettante persone tra diversi punti di interesse. Dai dati ricavati si evince che queste persone hanno frequentato ristoranti, chiese, palestre, hotel, concessionarie di auto e negozi. I ricercatori una volta in possesso dei dati li hanno confrontati con i dati reali sulla diffusione dell’epidemia nei 57mila quartieri americani sotto osservazione.
Luoghi incriminati
Una volta analizzati i vari punti di interesse è venuto fuori che determinati luoghi sono responsabili di una grande maggioranza di infezioni. Per queste ragioni, gli autori dello studio consigliano di limitare l’occupazione massima in determinati punti di interesse nelle città.
Di conseguenza, la curva dei contagi può ridursi in modo considerevole. Perciò palestre, caffè, ristoranti corrono seri rischi. Per lo studio sono luoghi pubblici che hanno portato a un maggior aumento dei contagi nelle aree prese in esame. Gli esperti sostengono che il ristorante, giusto per fare un esempio, se limita del 20% la capienza, riduce i contagi dell’80%. In definitiva uno studio mette nel mirino ristoranti, caffè e palestre e nel contempo in America queste attività corrono il rischio di finire in lockdown.