Ancora una volta Leonardo conferma il suo essere anticiclico rispetto all’andamento dell’indice di riferimento di Piazza Affari. Come già spiegato, il beta di un titolo misura la variazione attesa del rendimento del titolo per ogni variazione di un punto percentuale del rendimento di mercato. Il rendimento atteso di un titolo varia linearmente con il beta del titolo stesso. Azioni con un beta superiore a 1 tendono ad amplificare i movimenti di mercato. Ovvero l’attività è più rischiosa del mercato. Viceversa, azioni con beta compresi tra 0 e 1 tendono a muoversi nella stessa direzione del mercato. Ovvero l’attività è meno rischiosa del mercato. Ci sono poi le azioni che hanno un beta negativo. In questo caso le azioni tenderanno a muoversi in direzione opposta a quella del mercato.
Leonardo appartiene a questa tipologia di titoli. Tanto che a Piazza Affari tra quelli con capitalizzazione superiore al miliardo di euro è l’unico ad avere un beta negativo. Non deve, quindi, sorprendere che in una settimana tutta al rialzo, Leonardo sia stato uno dei peggiori titoli della settimana con un ribasso di oltre il 6%. D’altra parte il titolo rimane uno dei migliori di Piazza Affari con una sottovalutazione che può arrivare fino a oltre il 70%.
Dello stesso parere, secondo quanto riportato sulle riviste internazionali, sono gli analisti. Le loro raccomandazioni, infatti, restituiscono un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione di oltre il 70%. Inoltre, la dispersione del prezzo obiettivo medio è relativamente piccola, essendo inferiore al 15%.
Uno dei peggiori titoli della settimana è stato Leonardo: le indicazioni dell’analisi grafica
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Leonardo Finmeccanica (MIL:LDO) ha chiuso la seduta del 11 novembre in ribasso dell’1,25% rispetto alla seduta precedente a 7,088 euro.
La pessima chiusura settimanale potrebbe anticipare un affondo ribassista almeno fino in aera 4,889 euro. Ovverosia le quotazioni potrebbero scendere fino ai minimi del 2020. Una conferma in tal senso si potrebbe avere da una chiusura settimanale inferiore a 7,048 euro. I rialzisti, invece, potrebbero percorrere lo scenario rialzista indicato dalla linea tratteggiata nel caso di una chiusura settimanale superiore a 7,564 euro. In questo caso l’obiettivo più vicino potrebbe andare a collocarsi in area 8,472 euro. La massima estensione al rialzo, invece, potrebbe andare a collocarsi in aera 11,412 euro.