Tra Agrigento e Selinunte, nella Sicilia sud occidentale sorge un comune abitato da oltre 4000 anni. Uno dei più antichi dell’isola, incastrato tra i Monti Sicani, dista dal mare circa 15 chilometri. In pochi lo conoscono, ma in tanti dovrebbero visitarlo qualora questa estate si decidesse di fare una vacanza in questa splendida parte della Sicilia. Scopriamo insieme Caltabellotta, una delle perle più nascoste del territorio.
Dal Pizzo Kratas, a quasi mille metri d’altezza, si può godere di uno dei panorami più belli di tutta la Sicilia: il mare di Pantelleria, la Valle dei Templi, San Vito Lo Capo, finanche l’Etna nelle giornate più limpide.
Caltabellotta ha sempre avuto, storicamente, una posizione strategica per dominare la parte meridionale della Trinacria. Non solo, il suo terreno particolarmente fertile ha favorito le coltivazioni di vino e olio.
È stata citata dal Boccaccio nella sua opera più famosa, il Decameron. Infatti, in un verso, viene richiamato uno dei suoi simboli: “il re Pietro colpito da tanto amore si recò da lei, che dalla gioia fu subito guarita, e le diede in sposo il nobile giovane Perdicone e in dote il castello di Caltabellotta”.
Addirittura si pensa che da qui possa essere passato il Sacro Graal, difeso da Sant’Onorato Martire, morto presso la Chiesa dei Cappuccini proprio per difenderlo dai nemici.
Le tante leggende
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Non solo, ma anche l’acquasantiera della Chiesa Matrice richiamerebbe la simbologia templare, con i 12 lati del dodecaedro ognuno differente dall’altro.
Insomma, tra mito, leggenda o verità, vale la pena salire fino a Cartabellotta per conoscerne i segreti. Oggi ospita poco più di 3mila abitanti, e tra le sue strette stradine sono molte le cose da vedere. A partire proprio dalla Chiesa Madre, dedicata a San Giorgio, posizionata fuori rispetto al centro storico. Ricca di affreschi fiamminghi di altissimo valore artistico. Non può mancare una visita al campanile, chiamato dagli abitanti “Torre del Mortorio”.
Poco lontano ecco i resti del Castello Normanno citato dal Boccaccio. Una passeggiata davvero mozzafiato per arrivare, nella quale è possibile raccogliere delle verdure selvatiche da condire poi con il prelibato olio che si produce nei frantoi della zona.
Uno dei comuni più antichi e ricchi di storia della Sicilia
Dalla parte opposta sorge il Monastero di San Pellegrino. Un eremo da cui ammirare un altro straordinario panorama, prima di entrare nella chiesa scavata nella roccia. Qui si possono visitare anche due grotte storiche, che raccontano la leggenda del drago che vi dimorava, prima che Pellegrino arrivasse a ucciderlo.
La Chiesa rupestre della Pietà, la Chiesa del Carmine, quella di Sant’Agostino e, infine, quella di San Francesco da Paola sono altri monumenti che meritano una visita. Per scoprire Caltabellotta, andando da una parte all’altra delle tre rupi su cui sorge, ci vogliono scarpe comode e buon allenamento, ma ne varrà davvero la pena.
Anche perché, poi, ci sono degli ottimi luoghi di ristoro dove poter assaggiare le leccornie della cucina siciliana, in particolar modo i dolci prodotti con la ricotta.
Caltabellotta, dunque, uno dei comuni più antichi della Sicilia, che non ha nulla da invidiare a Militello, eletto borgo più bello dell’isola nel 2022.