L’Unione Europea mette al bando gli stage non retribuiti

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In Italia, e spesso anche all’estero, il periodo di stage equivale a un periodo gratuito da spendere all’interno di un’istituzione, senza possibilità di inserimento. Molti ragazzi, infatti, lavorano gratuitamente per lunghi periodi per poi arrancare fino ad un guadagno di 500 euro mensili.

Fortunatamente però l’aria sta cambiando. Giovani di tutto il mondo, è in arrivo una buona notizia: l’Unione Europea mette al bando gli stage non retribuiti!

Al bando gli stage non retribuiti

Il 3 luglio del 2020 è uscita la notizia ufficiale: l’UE ha deciso di retribuire i propri stagisti.

Infatti, finora per effettuare un periodo di tirocinio a Bruxelles, o in altre sedi, erano disponibili due opzioni. Uno stage extracurricolare pagato oppure uno curricolare, ma non retribuito.

Le cifre corrisposte, seppure dignitose, non risultavano bastanti a molti neolaureati che dovevano trasferirsi nella capitale belga. Infatti, stando ai dati raccolti nel 2017, l’ente presentava ben l’8% di stagisti non pagati, mentre il restante raggiungeva uno stipendio di appena 600 euro al mese. In tutto il continente europeo i numeri non risultano più rassicuranti: il 17,6% di under 30 risulta disoccupato. La percentuale in Italia invece sale al 32,1%.

Le soluzioni

Il Parlamento europeo ha, quindi deliberato che tutti i giovani che effettuino lo stage presso una delle loro strutture vengano retribuiti con un compenso oscillante dagli 800 ai 1330 euro al mese. Inoltre, l’Organo ha anche condannato chi mette in atto queste pratiche di sfruttamento nei confronti di chi stia cercando di costruirsi un’indipendenza e una professionalità.

Ora che l’Unione Europea ha messo al bando gli stage non retribuiti, correte a cercare un’opportunità di lavoro presso i loro uffici!

Se, poi, non avete la possibilità di cercare lavoro all’estero, questi sono i consigli per trovare un’occupazione in Italia ai tempi del coronavirus.

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