UniCredit ha intenzione di diventare la protagonista assoluta del settore bancario, non solo italiano ma europeo. Il gruppo milanese ha, infatti, confermato di voler acquisire Banco Bpm. Se l’operazione dovesse concludersi con un successo, il gruppo guidato da Andrea Orcel diventerebbe la prima banca italiana per capitalizzazione, superando Intesa Sanpaolo (che attualmente è a quota 86,5 miliardi di euro).
Occhi puntati sull’Assemblea fissata per il prossimo 27 marzo, durante la quale i soci dovranno decidere sull’aumento di capitale a supporto dell’offerta pubblica di scambio di Banco Bpm. Per questa manovra, verrebbero emessi 278 milioni di nuove azioni.
L’Ivass approva l’offerta pubblica di scambio di UniCredit su Bipiemme Vita e Vera Vita
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Dopo le autorizzazioni da parte di Banca d’Italia, Antitrust e Commissione Europea, è ufficiale l’approvazione da parte dell’Ivass (l’istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni) dell’OPS di UniCredit su Banco Bpm, che permetterebbe al gruppo guidato da Orcel di controllare Bipiemme Vita e Vera Vita, le due realtà assicurative ideate dalla società amministrata da Giuseppe Castagna.

L’Ivass approva l’offerta pubblica di scambio di UniCredit su Bipiemme Vita e Vera Vita
Ma il lasciapassare dell’Ivass consentirà anche la partecipazione ai due comparti del settore danni di Banco Bpm Assicurazioni e Vera Assicurazioni. La maggioranza delle due compagnie, tuttavia, è attualmente detenuta da Crédit Agricole, che possiede una quota del 65%; la parte di Banco Bpm ammonta al 35%.
UniCredit vola in Europa e si appresta a concludere un accordo con Commerzbank
Ma le operazioni espansionistiche di UniCredit non si limitano a Banco Bpm. Il gruppo milanese ha, infatti, acquisito due fintech: la belga Aion Bank e la polacca Vodeno. L’operazione è costata circa 376 milioni di euro.
Sempre nel panorama europeo, resta attivo l’interesse su Commerzbank, di cui UniCredit mira a detenere una quota pari al 30% (tra azioni e derivati). A breve, dovrebbe arrivare l’approvazione da parte della Banca Centrale Europea e Orcel è speranzoso nella riuscita dell’operazione (che sarebbe un implicito via libera alla futura unione dei due istituti), nonostante i contrasti con Deutsche Bank.
La finanza tedesca non ha, infatti, reagito positivamente alla notizia e starebbe ideando un piano per impedire l’accordo. L’istituto di Francoforte potrebbe acquisire una quota del 12% di Commerzbank, che ora appartiene al Governo nazionale.