Non è sempre facile trovare angoli incantati in una grande città come Roma, dove frenesia e traffico la fanno da padroni. Ma non è impossibile, basta cercare itinerari un po’ fuori dal normale per essere soddisfatti nella nostra voglia di avventura urbana. In una delle zone più gettonate della Capitale, infatti, possiamo accorgerci di una struttura curiosa, una zona sopraelevata, proprio in fondo a via Nazionale. Basta alzare la testa.
La vista è super senza spendere un centesimo
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Questo luogo è uno dei più insoliti di Roma e non rientra nei classici percorsi turistici. E si mostra per quello che è, ovvero un giardino pensile dalla vista davvero pazzesca. Da qui lo sguardo spazia non solo su via Nazionale, ma anche su Largo Magnanapoli, via IV Novembre e il Quirinale.
Siamo nel Giardino Aldobrandini, di proprietà comunale e ci entriamo gratis da via Mazzarino, a lato dell’edificio della Banca d’Italia. Le scale sono un po’ impervie, ma la fatica è nulla nel momento in cui si accede a questo terrazzo romano e al suo belvedere. È davvero il posto ideale, dopo una giornata in giro per monumenti e shopping, dove rilassarsi. E guardare, seduti su una delle tante panchine a disposizione, certi dettagli romani. Da un lato c’è il Quirinale con le sue bandiere al vento. Dall’altro, ecco la medioevale Torre delle Milizie, la barocca Chiesa di Santa Caterina, la Salita del Grillo. Via via, verso il basso, davanti a noi, il profilo dell’Altare della Patria e quello di diverse chiese e palazzi.
Unico e particolare questo giardino pensile in pieno centro a Roma da dove ammirare scorci insoliti della Capitale
Perché c’è un giardino pensile proprio qui? È quel che resta di una vasta tenuta agricola del ‘500. Sì, una fattoria in piena regola, quando qui era tutta campagna. Poi la zona, con Roma diventata capitale, cambia aspetto, si apre via Nazionale e la proprietà si riduce. Per fortuna qualcosa è rimasto.
Così, rimane unico e particolare questo giardino pensile in cui possiamo gironzolare tra statue e reperti di età romana classica, come alcuni sarcofaghi. Sono tutte copie, gli originali sono in vari musei, ma la suggestione c’è tutta. Tanto più perché appaiono qua e là in un verde generoso, tra palme, platani, Ginkgo biloba, allori. Ci sono pure agrumi, cespugli di mirto, peonie, rose. E un grosso arbusto curioso, con i fiori rossi che ricordano la cresta di un gallo. Lo chiamano l’albero dei pappagalli.
La vegetazione aiuta a creare intimi spazi, in questo giardino segreto che si apre a chi lo sa vedere e trovare, mentre ai suoi piedi arrivano i rumori sfumati della città.
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