Si tratta di uno dei macronutrienti più importanti perché presente nel nostro organismo in grandi quantità. La sua carenza, oppure un eccesso di consumo, può creare seri problemi. L’assenza diventa grave perché potrebbe far scarseggiare l’emoglobina, cioè la proteina che porta l’ossigeno ai polmoni. L’eccesso, che può portare veri e propri accumuli, potrebbe dare vita a episodi cirrotici e malattie del fegato. Si tratta del ferro, da cui dipende l’assorbimento di altri minerali come lo zinco e il cui fabbisogno giornaliero si aggirerebbe sui 14 mg, secondo le tabelle europee.
La carenza di ferro crea una situazione anemica che indebolisce l’organismo mettendo in discussione il funzionamento del sistema immunitario. Le conseguenze potrebbero essere unghie fragili, alopecia e piedi freddi per periodi prolungati. Sono sintomi tipici cui fare attenzione, così da poter programmare gli eventuali esami. In caso di mancanze più gravi, a risentirne potrebbe essere il sistema di neurotrasmissione cerebrale.
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Le carenze di ferro potrebbero essere colmate grazie alle modifiche della dieta. Il ferro presente negli alimenti animali viene assorbito velocemente. Quello contenuto nei vegetali viene assorbito per un 10%. Una equilibrata assunzione di vitamina C aiuterebbe l’assorbimento di ferro.
Consumare limone spremendolo sui cibi, invece che direttamente nell’acqua, potrebbe essere il modo corretto di integrare la vitamina C. Essendo molto acido, il limone potrebbe portare irritazioni a colon e intestino. Nei vegetali, il ferro è presente in legumi come ceci e fagioli e nei cereali come frumento, orzo e avena. Nella verdura la o troviamo negli spinaci, nella cicoria, nei peperoni e in tutte le crocifere. Nei casi più gravi è necessario fare ricorso a veri e propri integratori.
Esistono poi delle terapie che prevedono l’assunzione di ferro non per via orale ma per via endovenosa. Le terapie orali, invece, potrebbero avere effetti collaterali per via della pesantezza e del gusto.
Unghie fragili, alopecia e piedi freddi potrebbero essere causati da carenze alimentari che nuovi medicinali curerebbero senza provocare pesantezza e vomito
I nuovi farmaci protagonisti delle terapie endovenose non avrebbero i classici effetti collaterali riguardanti pesantezza e vomito. I trattamenti ambulatoriali sarebbero molto più rapidi rispetto al passato. In passato richiedevano un’ora mentre adesso sono completate in 15 minuti.
È necessario chiedere informazioni al medico su quelle che sono le novità in materia. L’assunzione, per esempio, sarebbe progressiva e i trattamenti potrebbero essere fatti una volta ogni 6 mesi.
In Europa, il 30% delle donne soffre di carenza di ferro, e ne soffrono il 77% delle donne in gravidanza. L’agenzia governativa AIFA ha però tenuto a precisare che la somministrazione di ferro per via endovenosa può determinare reazioni gravi. Che non può essere seguita da pazienti che soffrono di asma, eczemi e allergie. Gli ambulatori devono provvedere alla somministrazione in sicurezza tramite la disponibilità delle apparecchiature di rianimazione.
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