Il disturbo d’ansia non è raro. Anzi, sempre più persone soffrono di attacchi di ansia. La situazione storica che stiamo vivendo, tra coronavirus e instabilità economica, non aiuta. Alcuni scelgono di affrontare da soli il problema, ripiegando su tecniche di auto-aiuto. Altre persone, invece, chiedono aiuto a uno psicologo per uscire da attacchi di ansia e panico.
Negli ultimi anni si è diffusa una terapia rivoluzionaria per curare l’ansia e non solo. Stiamo parlando dell’EMDR. Questa tecnica viene utilizzata sia in Italia che all’esterno da psicologi formati e abilitati. Ma come funziona l’EMDR?
L’EMDR è una procedura semplice ma complessa
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La terapia EMDR lavora con i ricordi e la memoria del paziente. Consiste, infatti, nel far rielaborare al cervello eventi e situazioni traumatizzanti. Per fare ciò, bisogna seguire una certa procedura sotto la guida del proprio psicologo.
Come ci spiega la psicoterapeuta Tal Croitoru nel suo libro “EMDR Revolution. Cambiare la propria vita un ricordo alla volta”, il cervello viene attivato attraverso precise stimolazioni. La stimolazione classica consiste nel seguire con gli occhi il movimento della mano del terapista. In alternativa si può usare il cosiddetto tapping. In questo caso lo psicoterapeuta batte alternativamente sulla mano destra e sinistra del paziente.
Il cervello inizia quindi a elaborare il ricordo incriminato. Piano piano desensibilizzerà la memoria dell’evento traumatico. In questo modo il ricordo non potrà più avere ripercussioni sulla vita presente del paziente.
In quali casi affidarsi all’EMDR e a chi affidarsi
L’EMDR può davvero essere considerata una terapia rivoluzionaria per curare l’ansia e non solo. Sono molti i casi in cui una persona può essere trattata con questa tecnica. Tra questi c’è il già citato disturbo d’ansia.
In più, possono essere curati anche altri disturbi molto comuni. Per esempio depressioni, lutti acuti e fobie. Anche disturbi meno comuni sono trattabili, come i disturbi della personalità e il disturbo postraumatico da stress, tipico dei veterani di guerra o delle vittime di attentati.
Ma a chi possiamo affidarci se sentiamo che l’EMDR potrebbe fare per noi? Contattiamo un bravo psicoterapeuta. Se non si conosce nessuno che fa al nostro caso, è possibile contattare la propria ASL di riferimento o il proprio medico curante. Fidiamoci di loro per avere dei nominativi validi per iniziare la nostra cura.