L’esposizione debitoria in Italia è una cosa che riguarda molte famiglie. Avere a che fare con i debiti è sempre una cosa assai spiacevole. A prescindere dalla natura dei debiti, che siano tra privati o nei confronti delle PA o magari di Agenzia delle Entrate Riscossione, il rischio maggiore resta sempre il pignoramento. Con questo strumento in pratica, il debitore perde la proprietà ed il possesso di un determinato bene, che una volta alienato (venduto), servirà a sanare il debito con il creditore. Vedersi confiscare l’auto, o vedersi pignorare il conto corrente, è senza dubbio un brutto affare. Soprattutto nelle famiglie con i due coniugi in comunione dei beni, nulla vieta ai creditori di attaccare qualsiasi cosa. Ma il modo per difendersi c’è, anche perché sicuramente è giusto che in alcuni casi, gli errori di un coniuge, che ha maturato debiti, non debbano ricadere sui beni dell’altro coniuge.
Ecco una soluzione facile per evitare il pignoramento di casa, auto e altri beni di marito e moglie
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La comunione dei beni è una cosa che la stragrande maggioranza delle coppie sceglie. Sarà per dimostrare fiducia reciproca o perché non si pensa a cosa può accadere in futuro, fatto sta che si tratta del regime matrimoniale più adottato. Di fronte ai debiti però, è la cosa più rischiosa da fare. Va ricordato che con la comunione dei beni, qualsiasi cosa che viene acquistata singolarmente dai due, finisce con il diventare di tutti e due. Naturalmente funziona esattamente al contrario il regime di divisione dei beni. Con la comunione dei beni se uno dei due ha dei debiti, i creditori possono rivalersi anche sui beni dell’altro, a prescindere dalla loro intestazione, essendo di comune proprietà.
Anche con la comunione dei beni si può evitare di far diventare di proprietà comune un acquisto
Non centra nulla chi ha sostenuto la spesa, oppure che il bene comperato non serva a tutti ma sia sfruttato solo da uno dei due. Con la comunione dei beni tutto diventa di comproprietà. Il codice civile però prevede una scappatoia anche per chi è sposato ed in regime di comunione dei beni.
Qual è una soluzione facile per evitare il pignoramento?
Fanno eccezione solo i beni ricevuti in eredità o per successione e le donazioni. Se uno dei due coniugi in regime di comunione dei beni ne riceve qualcuno con una delle formule prima citate, non rientrano nella comunione. Un’altra cosa che non rientra nella comunione dei beni è il denaro ricavato dalla vendita di beni come quelli prima citati.
Oppure se i beni personali di uno dei due coniugi servano espressamente per l’attività professionale dell’altro. Va sottolineato che in linea di massima il denaro non può essere escluso dalla comunione. In pratica, soldi in banca, buoni, titoli di deposito e così via, non possono essere esclusi dalla comunione come invece può essere un’auto, una casa o un terreno. A meno che non siano soldi derivanti dall’attività lavorativa di uno dei due coniugi. In questo caso si tratta di soldi che non finiscono nel calderone della comunione dei beni.
Per tutti gli altri beni, per farli uscire fuori dalla comunione, occorre che si tratti di un bene personale di uno dei due o se acquistato insieme, uno dei due deve espressamente manifestare il consenso al non ingresso del bene nella comunione.
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