Una ricerca è giunta all’incredibile conclusione che c’è un legame finora sconosciuto tra questo fattore dell’organismo e il rischio dell’Alzheimer

malattia Alzheimer

La pressione alta porta a un rischio di ictus e infarti. È un problema che più o meno conosciamo tutti e che in particolare conoscono coloro che soffrono di pressione alta. Ecco perché è importante tenerla sotto controllo. Ed ecco “Perché il consumo eccessivo di frutta secca può essere pericoloso per la salute”.

Ma oggi c’è una ragione in più per tenere sotto controllo la pressione. Secondo recenti studi la pressione alta favorisce anche l’insorgenza di altre patologie, tra queste la demenza senile, ovvero l’Alzheimer. Una ricerca è giunta alla incredibile conclusione che c’è un legame finora sconosciuto tra questo fattore dell’organismo e il rischio dell’Alzheimer. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Neurology e ha acceso un riflettore sui come la pressione del sangue favorisce l’insorgenza dell’Alzheimer. Lo ricerca è stata condotto da Zoe Arvanitakis, della Rush University Medical Center.

Lo studio parte da un assunto, che con l’invecchiamento la pressione del sangue cambia. E poiché i fenomeni di demenza si manifestano in tarda età, scopo della ricerca era di capire se ci fosse un legame tra pressione del sangue e insorgere dell’Alzheimer. In pratica, la ricerca voleva capire quali effetti producesse la pressione del sangue sul cervello.

Così i ricercatori hanno analizzato 1.288 volontari anziani, e li hanno seguiti fino al giorno del loro decesso. Mediamente sono stati studiati per 8 anni e l’età media del decesso è stata di 89 anni.

Una ricerca è giunta all’incredibile conclusione che c’è un legame finora sconosciuto tra questo fattore dell’organismo e il rischio dell’Alzheimer

Le conclusioni a cui è arrivata la ricerca sono inaspettate. I ricercatori hanno scoperto che il rischio di lesioni cerebrali era più alto nelle persone la cui pressione aumentava negli anni. Più precisamente chi nell’invecchiare aveva una pressione arteriosa sistolica media più elevata era più a rischio di demenza senile. In pratica grazie a questi risultati i ricercatori hanno potuto concludere che la pressione alta è un fattore di rischio ulteriore per l’Alzheimer. E questo rischio sale specialmente in tarda età.

Ma questa ricerca ha prodotto un ulteriore risultato. Zoe Arvanitakis ha scoperto, a sorpresa, che anche chi aveva una pressione sistolica in calo correva un rischio maggiore di lesioni cerebrali. Quindi secondo questi studi anche un calo della pressione media poteva favorire l’insorgenza di lesioni cerebrali. Ricordiamo che la pressione sistolica è quella in cui il cuore pompa il sangue, quindi quella massima. Mentre la pressione diastolica è quella misurata mentre il cuore si rilassa. Dunque, ecco perché una ricerca è giunta all’incredibile conclusione che c’è un legame finora sconosciuto tra questo fattore dell’organismo e il rischio dell’Alzheimer.

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