Quando decidiamo cosa cucinare la domenica o in un giorno di festa di solito scegliamo piatti sostanziosi e ricchi di gusto. La cucina italiana ci fornisce tanti spunti. Possiamo anche dare sfogo alla nostra creatività. Tra vari primi della tradizione regionale c’è una pasta davvero particolare e dal nome curioso. Scopriamo come prepararla e quali vini si abbinano meglio.
La cucina italiana racchiude innumerevoli ricette e alcune sono apprezzate in tutto il Mondo. Tra i tanti primi si cucinano volentieri la classica pasta al forno e le lasagne. Per variare il menù possiamo ogni tanto attingere ai ricettari regionali. Nelle Marche ad esempio è molto diffusa una ricetta che ha ottenuto di recente un importante riconoscimento. I vincisgrassi alla maceratese sono dal 2022 “Specialità tradizionale garantita”, STG.
L’origine del nome di un primo piatto gustosissimo
La storia è curiosa. Una prima versione di Antonio Nebbia, “lasagna in princisgrass”, risalirebbe al Settecento e prevedeva l’uso di prosciutto e tartufi. Quella più recente e conosciuta risalirebbe alla fine dell’Ottocento. Dopo la vittoria dell’esercito austriaco ad Ancona contro gli aderenti alla Repubblica romana nel 1849, si racconta che avvenne un fatto particolare. Fu servito al generale Alfred Candidus Ferdinand zu Windisch-Graetz un princisgrass rivisitato. In suo onore il piatto si chiamò vincisgrassi.
La ricetta è davvero ricca di gusto. Nel disciplinare della STG devono essere presenti ad esempio 7 strati di pasta all’uovo con vino cotto o marsala, besciamella e diversi tipi di carne. Il piatto tradizionale si può apprezzare nei ristoranti tipici delle Marche e soprattutto durante le sagre. Citiamo quella del Monte Urano e di Osimo.
Per una versione casalinga dei vincisgrassi per 4 persone occorrono:
- sfoglia di pasta già pronta oppure da fare con 400 g di farina e 4 uova;
- besciamella pronta o da preparare con latte, farina, burro e noce moscata.
Una pasta al forno sfiziosa? Ecco una curiosa ricetta tradizionale marchigiana
Prepariamo il condimento con:
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- 500 g di spezzatino misto di vitello e maiale;
- 100 g di rigaglie di pollo e pezzi con l’osso di animali da cortile;
- 50 g di lardo o di guanciale;
- 500 g di passata di pomodoro;
- 100 g di concentrato di pomodoro;
- un bicchiere di vino bianco secco;
- battuto per il ragù e chiodi di garofano;
- Parmigiano Reggiano;
- olio extravergine e sale.
Scaldare l’olio in un tegame, aggiungere il lardo a pezzetti e il battuto di sedano, carote e cipolla. Versare dopo qualche minuto carni, frattaglie e ossa. Dopo aver fatto rosolare, sfumare con il vino. Una volta evaporato, unire pomodori e concentrato, salare e coprire con un po’ di acqua calda. Abbassare la fiamma e lasciare cuocere per un paio d’ore. Togliere poi le ossa e tagliare la carne. Rimetterla nel tegame. Se piacciono, aggiungere chiodi di garofano. Continuare la cottura. Sbollentare le sfoglie di pasta, distribuire un po’ di ragù sul fondo di una teglia imburrata e poi fare gli strati. Dovrebbero essere 7, alternando pasta, ragù, besciamella e Parmigiano. Cuocere in forno a 200 gradi per circa 40 minuti.
Una pasta al forno sfiziosa? Ecco una curiosa ricetta tradizionale a cui abbinare vini rossi strutturati. Pensiamo al Rosso Conero DOC o al Rosso Piceno DOC. Potrebbe andare bene anche un buon Lambrusco.