Una nuova straordinaria scoperta farebbe sperare sulla cura dell’Alzheimer

Alzheimer

La malattia dell’Alzheimer fa paura solo a sentirla nominare. La sua incidenza nella vita delle persone, che starebbero a contatto con il soggetto colpito, è notevole. Infatti, cambierebbe proprio il modo di percepire la realtà. L’Alzheimer è una grave malattia neurodegenerativa che, come dice la parola stessa, colpirebbe il cervello, facendogli perdere non solo la memoria ma anche la comunicazione. Nella maggior parte dei casi arriverebbe in uno stato avanzato d’età, a partire dai 70 anni. Tuttavia, alcuni studi recenti avrebbero dimostrato che vi sarebbe un’eccezione alla regola, tanto che si parlerebbe di demenza precoce.

Ancora oggi non si avrebbero delle evidenze scientifiche circa le cause, ma probabilmente la familiarità e una vita socialmente inattiva avrebbero la loro significativa incidenza. Non a caso, la mancanza di dialogo e lo scarso allenamento mentale, insieme ad altre cattive abitudini, porterebbero il cervello a spegnersi lentamente. Addirittura, si accosterebbe l’importanza dello sport o, comunque, dell’attività fisica in concomitanza all’allenamento della mente. In sostanza, una vita sana, intesa nella sua più ampia accezione, potrebbe essere una forma di prevenzione dell’Alzheimer. Cosa fare, dunque? Condurre uno stile di vita attivo, e con questo si intenderebbe mangiare sano e bilanciato, per evitare patologie e altre malattie. Ancora, fare sport, dialogare, circondarsi di affetti, avere degli hobbies e altri comportamenti socialmente utili. Questa potrebbe essere la strada giusta da intraprendere.

I passi da gigante dalla scienza

Oltre a questi comportamenti preventivi, a darci una mano è la scienza. Infatti, già avrebbe comunicato che il limone potrebbe avere degli effetti benefici nel trattamento di questa patologia, mentre adesso una nuova straordinaria scoperta farebbe sperare in bene circa la sua cura. Uno studio avrebbe scoperto che vi sarebbero degli sviluppi interessanti per la cura nella sua fase precoce, attraverso la somministrazione intranasale di una molecola che inibirebbe gli effetti negativi delle proteine responsabili dell’arrivo della malattia.

Il modello animale

Questo studio sarebbe stato sviluppato in base ad un modello animale, ma vi sarebbero i presupposti per svilupparlo anche in quello umano. Questa potrebbe essere la via giusta che metterebbe a tacere gli effetti degenerativi della malattia? Per scoprirlo dobbiamo aspettare ulteriori evidenze scientifiche, ma già potrebbe essere una speranza.

Una nuova straordinaria scoperta farebbe sperare circa il trattamento della malattia

Se da una parte la scienza fa passi da gigante, dall’altra parte noi potremmo metterci del nostro, attraverso la prevenzione. Quindi, mediante i comportamenti citati sopra, ma anche tramite i controlli dal medico di fiducia. Comunque, si dice che vi sarebbero dei “rimedi naturali” che farebbero parte della forma preventiva. Questi sarebbero costituiti dalle piante officinali e le spezie. Però, non vi sarebbero evidenze scientifiche che dimostrano questa tesi. Pertanto, consigliamo di parlare con il medico al riguardo.

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