Una micronazione europea mette in vendita titoli nobiliari: bastano pochi euro per diventare Cavalieri o Baronesse

Una micronazione europea mette in vendita titoli nobiliari-Foto da pixabay.com

Non si finisce mai di sorprendersi dalla varietà di possibilità offerte dal Mondo. Qualcuno direbbe che a parte l’amore, in questa vita si può comprare qualsiasi cosa. Una micronazione mette in vendita titoli nobiliari: bastano pochi euro

Ad esempio, un titolo nobiliare, con relativo diritto all’impiego di titolo Cavaliere oppure Dama. È la stravagante ma geniale trovata di Sealand, l’autoproclamata micronazione che sorge al largo delle coste britanniche. Incredibile pensare che una micronazione europea mette in vendita titoli nobiliari, ma con una cifra di 102 € è possibile. Così come per diventare Duca, rango più alto della nobiltà, basterebbe sborsare 239 euro.

Quali diritti discendono dal titolo?

Sealand è un isolotto artificiale che fungeva da base per i rifornimenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Tanto è bastato alla famiglia Bates per prenderne possesso e proclamare la nascita di una Nazione, con tanto di stemma, motto (“Dal mare, la liberta”) e un folto numero di appassionati che si sono registrati nei ranghi: da semplici cittadini a nobili. L’operazione ha avuto successo, visto che sono decine di migliaia i sudditi registrati. Tra loro, si registrano anche personaggi celebri, come Ed Sheeran oppure Jeremy Clarkson.

Essere Cavaliere o Dama significa la possibilità di potersi fregiare del titolo di Sir o Lady, suffisso tipico dei nobili. L’iscrizione comporta anche un formale atto di responsabilità. Può sembrare comico, ma secondo l’attestato di conferimento ed il codice cavalleresco, un Sir e una Lady dovrebbero concorrere alla difesa della nazione in caso di attacco. Non si specifica se tramite risorse finanziarie o con il proprio apporto fisico. I cavalieri e le dame ricevono un titolo ufficiale firmato dall’attuale reggente, il principe Michael, cui si aggiunge la semina simbolica di una nuova pianta ed una serie di documenti informativi sulla storia di Sealand Vigono poi altri privilegi, quali quelli di avere uno status privilegiato nel corso di eventi organizzati, quali partite della nazionale di calcio.  Non finisce qui, visto che la possibilità si allarga al possesso di quello che potrebbe metaforicamente definirsi un feudo.

Una micronazione europea mette in vendita titoli nobiliari: bastano pochi euro per realizzare il proprio sogno

Con un contributo ulteriore di circa 20 euro, infatti, è possibile acquisire i diritti di usufrutto su un piccolo pezzo di territorio. O, per meglio dire, di mare. Tramite l’atto di conferimento si riceve un titolo che presenta le coordinate precise di cui vantare l’esclusivo, e titolato, possesso. È evidente che il meccanismo si basa su una fictio iuris: la statualità di Sealand è quanto meno dubbia da un punto di vista internazionalistico. Non solo le teorie maggioritarie smentiscono che una costruzione artificiale possa considerarsi un territorio; ma c’è oltretutto da considerare che manca un carattere tipico della statualità, ovvero un popolo su cui governare. Sulla piattaforma di Sealand risiedono abitualmente un manipolo di familiari della famiglia regnante.

Ciononostante, Sealand ritiene l’esistenza consolidata dal riconoscimento avvenuto negli anni ’70 dal governo tedesco. Alcuni emissari dell’allora governo di Bonn, infatti, sbarcarono sull’isola per trattare il rilascio di un proprio cittadino. Questi, infatti, aveva avuto l’ardore di reclamare la sovranità contro il passato reggente, ovvero Re Roy di Sealand. Un atto severamente punito.

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