I pronostici fanno tremare. E il titolo pure. Il 10 gennaio anche in Italia esce «Spare» il libro autobiografico di Harry, il Duca di Sussex. E già il titolo lascia intendere molto del contenuto. In italiano è «di riserva», «di scorta» ad evidenziare, cioè, che Harry con grande probabilità non sarà mai Re. E francamente pensavamo non gli interessasse molto considerando la sua rinuncia agli incarichi reali. Infatti, ci sembra più verosimile che si riferisca al fatto che da sempre in famiglia soffre la sindrome del fratello minore.
Se il papà lo ha fatto soffrire
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Se solo pensiamo che Carlo III avrebbe chiesto al secondogenito di sottoporsi al test del DNA per verificare la paternità, possiamo immaginare di tutto. Finanche il linguaggio di un papà che nutre il dubbio di essere il padre putativo, per così dire di adozione. Quanto basta per poter ipotizzare atteggiamenti differenti nel rapporto con i due fratelli William ed Harry. Basta solo uno sguardo differente o un’espressione del viso ambivalente a comunicare più di mille azioni.
Sono solo ipotesi, certo, ma secondo le previsioni una bomba colpisce Buckingham Palace e si tratta proprio del manoscritto del figlio ribelle. Harry, tra l’altro, già in passato pare aver eseguito il test del DNA senza giungere ad alcuna sorpresa. Però da qualche riga scritta di Lady D al Maggiore James Witt sarebbero partiti nuovi dubbi nella testa del nuovo Re.
La pubblicazione degli scandali subisce un ritardo
Il libro del «figlio di riserva» Harry sarebbe dovuto uscire in questi giorni anche per approfittare del periodo natalizio e puntare su un numero maggiore di vendite. A quanto pare, invece, dopo la morte della Regina Elisabetta, Harry avrebbe rimesso mano al testo per limare il più possibile tutti gli spigoli che riguardano la sua vita passata a Buckingham Palace. Giusto per tentare di non far rivoltare troppe volte la nonna nella tomba.
Una carineria del nipote che negli ultimi tempi sembrava aver recuperato e ritrovato un certo feeling proprio (e solo) con la nonna. Tra l’altro sua figlia porta (anche) il nome Lillibet, come veniva chiamata Elisabetta da bambina.
Il testo autobiografico non pare proprio godere del placet dei reali che finora non conoscono un rigo di quanto messo nero su bianco. Leggeranno acquistando il testo in libreria il 10 gennaio. Così contribuiranno anche agli incassi e si beccheranno la doccia fredda in un colpo solo.
Una bomba colpisce Buckingham Palace e i reali temono il botto
L’editore pare abbia offerto all’eterno secondo una cifretta di 20milioni di euro per un contratto che prevede la stesura di quattro volumi. E comunque sulle rovine della famiglia e della sua infanzia, Harry, sia in tv che in libreria, lucra proprio attingendo al marcio del suo passato. Infatti, anche nella serie girata per Netflix, a dicembre dovrebbe andare in onda la fine del rapporto tra Carlo e Diana. Un bel riscatto per Harry il ribelle che dà filo da torcere al politically correct che impone il protocollo reale. Lo stesso che Carlo III onora con tanto di gaffe. Nel frattempo Camilla, da sola, pare stia trascorrendo un periodo in India.
Un viaggio per così dire olistico in un centro di benessere dell’anima. Nello stesso luogo, nel 2019, si recano Camilla e Carlo per concedersi un periodo di relax. Adesso, invece, Carlo, che nel frattempo è diventato Re, per impegni non dev’essere riuscito ad accompagnarla. Anche perché di questi tempi portare il materasso personale in India deve avere i suoi costi. Anche per i reali.