Se l’inquilino non paga i canoni di affitto il proprietario deve comunque pagare le tasse sui canoni non percepiti. In effetti, il contratto di locazione è registrato all’Agenzia delle Entrate e indica il canone annuo che il conduttore deve pagare. In linea generale i redditi di fabbricati includono i contratti di locazione anche se l’inquilino non ha pagato i canoni. Una beffa tutta italiana, il Governo blocca gli sfratti, i processi durano un’eternità e l’Agenzia delle Entrate fa pagare ai proprietari le tasse sui canoni di affitto non percepiti. Inoltre, è stata prevista un’uscita graduale del blocco degli sfratti a decorrere dal primo luglio 2021 con un blocco fino al 30 settembre.
Sfratti e blocchi
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Blocco degli sfratti in tre tempi differenti:
a) dal primo luglio 2021 riprenderanno i procedimenti esecutivi adottati prima del 28 febbraio 2020;
b) dal primo ottobre 2021 riprenderanno i procedimenti esecutivi adottati tra il 28 febbraio e il 30 settembre 2020;
c) dal primo gennaio 2022 riprenderanno i procedimenti esecutivi adottati dal primo ottobre al 30 giugno 2021.
In effetti, la proroga degli sfratti riguarda le procedure esecutive sorte nel periodo di emergenza Covid.
Il danno è a carico dei proprietari degli immobili che si trovano a fare i conti con l’Agenzia delle Entrate che non sente ragioni e fa pagare le tasse.
Il blocco non è arrivato anche per le tasse. Sono già circa due anni che chi ha una casa in affitto e non riceve il canone si è indebitato per pagare le tasse su leggi imposte dal Governo. Il blocco degli sfratti mette in ginocchio i proprietari di casa. C’è da dire che alcune procedure di sfratto sono iniziate anche prima della pandemia e quindi hanno poco a che fare con l’emergenza in corso. Si è fatta quindi di tutta l’erba un fascio!
Gli inquilini approfittano della situazione perché tutelati dalla Magistratura e dalla lungaggine dei processi
Sono molti gli inquilini che approfittano della situazione e hanno smesso di pagare il canone di affitto protetti dalla Magistratura che tende a proteggere l’inquilino, considerato il più delle volte come il soggetto debole. Questo ha portato a situazioni limite, creando nuovi poveri e danni economici smisurati.
Persone difatti espropriati dei loro beni e senza nessuna tutela. Inoltre, passeranno mesi e forse anni prima di riavere il loro immobile. Ma devono subire come un macigno il peso delle tasse.
Gli arretrati di affitto arrivano anche oltre i sedici mesi grazie al blocco degli sfratti. Un intero sistema messo in ginocchio, senza aiuti e senza possibilità di recupero.
Da considerare che molti affittuari percepiscono il reddito di cittadinanza ma comunque non pagano l’affitto consapevoli che lo Stato lì protegge. Invece, mette alla gogna i proprietari fortemente in crisi economica a cui niente è riconosciuto.
La Magistratura dovrebbe tutelare anche i proprietari
Una beffa tutta italiana, il Governo blocca gli sfratti, i processi durano un’eternità e l’Agenzia delle Entrate fa pagare ai proprietari le tasse sui canoni di affitto non percepiti. La Magistratura si esprime a favore degli inquilini, ma dovrebbe tutelare anche i proprietari.
Facciamo due conti: un inquilino che paga un affitto annuale di 8.400 euro e per due anni decide di non pagarlo perché gli sfratti sono bloccati. Quindi, nessuno gli impone di lasciare l’immobile. Nel frattempo, il proprietario subisce un danno di 16.800 euro, inoltre, paga l’IMU per due anni e paga l’IRPEF per due anni su canoni non percepiti. Infine, paga l’avvocato e le spese per intimare lo sfratto.
Se il proprietario non ha redditi e vive con l’affitto è diventato frattanto un nuovo povero a cui non spetta nessun sussidio perché ha una seconda casa. Inoltre, la beffa più grande è che se non paga le tasse rischia di perdere l’immobile per pignoramento.
Come si può non pagare le tasse sui canoni di affitto non riscossi?
Purtroppo, si pagano le tasse anche su canoni non riscossi in base al contratto stipulato. Questo perché rientrano nella base imponibile del fabbricato a prescindere dalla loro percezione
C’è la possibilità di evitare di pagare le tasse intimando lo sfratto per morosità oppure, attraverso l’invio di una diffida ad adempiere entro un breve termine. Da considerare, però che gli sfratti al momento sono bloccati e quindi iniziare una procedura significherebbe anticipare altre spese senza sapere se e quando si riavrà l’immobile libero.