Se le ultime due settimane per il Ftse Mib Index sono state tutte al ribasso, c’è un titolo bancario che resiste alle pressioni ribassiste. Stiamo parlando di Unicredit che rispetto alla chiusura del 9 settembre ha guadagnato il 4,11% a fronte di un indice italiano che ha perso il 4,65%.
La forza del titolo deriva dalle dichiarazioni dell’amministratore delegato Orcel che possono essere riassunte come segue
Se ci sarà una grave recessione siamo pronti ad affrontare ogni shock e ad avere performance migliori della media dei nostri competitor. Tutti i target verranno raggiunti anche in caso di recessione.
Inoltre Orcel ha anche espresso l’intenzione della banca di sviluppare una strategia di acquisizioni sia in Italia che all’estero
L’obiettivo è di espandere la nostra quota di mercato nel Paese. E fusioni e acquisizioni potrebbero essere un acceleratore e creare valore nelle giuste condizioni
Questi aspetti positivi vanno ad aggiungersi alla prospettiva di maggiori guadagni a fronte del rialzo dei tassi da parte della Bce, che favorisce tutti i titoli bancari.
Ecco spiegata, quindi, la performance di Unicredit nel corso delle ultime settimane.
Per una valutazione del titolo bancario sulla base dell’analisi fondamentale si rimanda a un report precedente.
Un titolo bancario che resiste alle pressioni ribassiste: le indicazioni dell’analisi grafica
Indice dei contenuti
Il titolo Unicredit (MIL:UCG) ha chiuso la seduta del 23 settembre in ribasso del 4,02% rispetto alla seduta precedente, a quota 10,798 euro.
Come si vede dal grafico la tendenza in corso è rialzista e ha praticamente raggiunto il suo obiettivo più probabile in area 11,454 euro (I obiettivo di prezzo). Quanto accadrà in prossimità di questo livello sarà decisivo per il futuro del titolo. Il suo superamento, infatti, potrebbe aprire le porte a una continuazione del rialzo verso l’obiettivo successivo in area 14,666 euro (II obiettivo di prezzo). La massima estensione rialzista, invece, potrebbe andare a collocarsi in area 17,878 euro.
La mancata rottura della resistenza, invece, potrebbe determinare un ritracciamento almeno fino in area 9,469 euro. Una chiusura settimanale inferiore a questo livello, poi, potrebbe determinare un’inversione ribassista con obiettivo più probabile sotto area 8 euro.
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