La cucina napoletana racconta tradizioni lontane che rivivono nei piatti caratteristici di questa città. Pochi ingredienti ma dal sapore intenso. Il tarallo sugna e pepe è uno dei più rappresentativi alimenti di Napoli. Un tempo venduti in strada, ora questi taralli sono conosciuti e amati da tutti. Le origini di questo prodotto si rifanno ad un evento casuale. Pare che un panettiere napoletano, abbia inventato il tarallo con la pasta avanzata. Non disposti a buttare i ritagli avanzati, i fornai aggiunsero due ingredienti per insaporire la pasta. In questo modo niente andò sprecato, ma rivenduto sotto forma di taralli. Come abbiamo detto un tempo i taralli venivano venduti per strada, rigorosamente caldi. Un modo per attirare clienti attratti dal buon profumo. Considerato un tempo cibo per poveri, oggi i taralli napoletani sono i più ricercati.
Cosa contiene la sugna e che differenza esiste con lo strutto
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Per realizzare i famosi taralli napoletani ci occorre la sugna. Spesso si confonde la sugna con lo strutto. In realtà sono due cose diversi. In entrambi i casi parliamo di grasso. La consistenza è leggermente diversa, in quanto la sugna è più morbida. Lo strutto è il frutto della lavorazione del tessuto adiposo sottocutaneo del maiale. Mentre la sugna in realtà non è altro che il grasso che riveste i reni dei maiali. Sono proprio sugna e pepe a distinguere questi taralli dalle altre ricette. E’ un grasso viscerale privo di impurità. Tuttavia in tanti decidono di utilizzare lo strutto per la preparazione dei taralli. Questi due ingredienti con il tempo sono stati nettamente sostituiti. Oggi genericamente si utilizza in sostituzione di sugna e strutto, l’olio o il burro.
Un tempo venduti in strada, ora questi taralli sono i più ricercati
Come abbiamo detto in precedenza, pochi ma decisamente squisiti ingredienti. Ecco cosa ci serve per realizzare la quantità ideale per 6 persone:
- 500 g di farina;
- 40 g di lievito;
- 100 g di sugna;
- sale;
- pepe;
- mandorle.
Diluire in poca acqua tiepida il lievito e impastarlo con due pugni di farina. Far lievitare la pasta per un’ora. Disporre a fontana la farina e impastare con l’altra pasta già lievitata. Aggiungere la sugna, il sale, abbondante pepe e l’acqua necessaria. Almeno un cucchiaino. Una volta ottenuto un impasto morbido, lavorare in listarelle sottili, lunghe circa 10 cm. Intrecciarne due alla volta e far combaciare le estremità così da formare delle piccole ciambelline. Lasciar lievitare per circa 2 ore. Mettere i taralli in forno, appena tiepido. Lasciare cuocere per 1 ora circa, in forno a medio calore. I nostri taralli napoletani n’zogna e pepe sono pronti.
La ricetta originale prevede anche l’aggiunta di mandorle, che decorano il tarallo superficialmente. Eccezionali da servire caldi. Friabili ed estremamente saporiti sono un ottimo spuntino. In particolare sono ideali durante un aperitivo. A Napoli si trovano ovunque, dal panificio alla pasticceria. Questa ricetta ricca e saporita, contiene la sugna è particolarmente grassa. Inoltre la preparazione di questo prodotto prevede un’importante quantità di pepe. Ecco perché è sempre sconsigliato fare abuso di taralli, ma mangiarne nelle giuste dosi.