Un premio da 1,14 milioni di dollari per una scoperta che ci riguarda tutti da vicino

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Paul Milgrom e Robert Wilson sono due professori della prestigiosa Università californiana di Stanford. Grazie ai loro studi, hanno fatto una scoperta riguardo un aspetto dell’economia che coinvolge la vita quotidiana di ognuno di noi. I due professori sono stati insigniti del Nobel per l’economia 2020. Hanno ricevuto un premio da 1,14 milioni di dollari per una scoperta che ci riguarda tutti da vicino. Analizziamo più in dettaglio la teoria che sta alla base di questo premio Nobel, grazie alla spiegazione degli Esperti di economia di ProiezionidiBorsa.

Un premio da 1,14 milioni di dollari per una scoperta che ci riguarda tutti da vicino

Il Premio Nobel per le scienze economiche è stato assegnato quest’anno ad una ricerca sulla Teoria delle aste di mercato. Forse non ce ne rendiamo conto, ma l’asta come forma di contrattazione, è presente spessissimo nella nostra vita.

Quando andiamo al mercato e chiediamo uno sconto sul prodotto in acquisto, mettiamo in atto un asta. Quando compriamo un auto e chiediamo una riduzione di prezzo al venditore che fa una controfferta, stiamo facendo un asta.

Il Governo piazza i titoli di Stato agli acquirenti tramite asta. Le frequenze telefoniche sono assegnate tramite asta. L’asta è il mezzo con cui Stato, Comuni ed enti, assegnano appalti per lavori o servizi. E potremmo andare avanti per molte righe.

Sono 3 i fattori che determinano l’esito di un asta

Ma cosa hanno scoperto Paul Milgrom e Robert Wilson? Con i loro studi decennali, i due professori hanno scoperto che nelle aste gli offerenti seguono una strategia razionale. Così tendono a fare delle offerte inferiori al valore che loro stimano essere corretto. Perché? Perché, come spiega la teoria, hanno paura di fare offerte troppo alte e quindi di pagare troppo per il bene o il servizio in asta.

Partendo dalla Teoria dei Giochi e analizzando il comportamento dei protagonisti di un asta (venditore e offerente), hanno scoperto che l’esito dipende da 3 fattori.

Prima di tutto dalle regole dell’asta. Il risultato sarà diverso se queste sono con offerta in busta chiusa o ad offerta pubblica, se si può rilanciare oppure no, ecc.

Stima del valore e informazione sull’oggetto in asta, sono fattori determinanti per l’esito

Il secondo fattore riguarda l’oggetto venduto in asta. I partecipanti stimano per questo lo stesso valore oppure hanno opinioni diverse? Mentre il terzo fattore riguarda l’informazione sull’oggetto in vendita. Informazioni diverse sull’oggetto portano a valutazioni diverse. Le asimmetrie informative, qui giocano un ruolo fondamentale.

In sostanza, come possono aiutarci questi studi premiati col Nobel? A chi partecipa ad un asta come offerente, a dare una valutazione più corretta possibile dell’oggetto in offerta. Quindi ad aggiudicarselo solo al un prezzo veramente conveniente. A chi realizza un asta, a creare dei meccanismi e delle regole che possano massimizzare il guadagno dell’operazione.

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