Un panorama unico in questo borgo della Basilicata famoso per i calanchi e le tradizioni contadine

aliano

Natura, paesaggio suggestivo e cultura si intrecciano in questo angolo della meravigliosa e poco conosciuta Basilicata.
Oltre alle spiagge sul mare dello Ionio ed al ponte tibetano nella parte più selvaggia, c’è un posto fuori dal caos estivo dove trascorrere giornate meravigliose.

In questo angolo nascosto, i solchi lungo il fianco di montagne e colline intagliano dei drenaggi stretti, affilati e disegnano un paesaggio quasi lunare. Si tratta dei calanchi, creati dall’erosione delle montagne argillose e che si concentrano in valli caratteristiche.

Un panorama unico in questo borgo della Basilicata famoso per i calanchi e le tradizioni contadine

In questo territorio, nel cuore della Basilicata più vera, si nasconde un borgo insignito con la Bandiera Arancione e candidato come Capitale Europea della Cultura 2024. Siamo in provincia di Matera, a un’ora dal Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane.

Aliano è il borgo che ospitò Carlo Levi quando venne confinato durante il periodo fascista e fu qui che scrisse “Cristo si è fermato a Eboli”. Aliano è uno dei borghi autentici d’Italia ed è stato anche il set del film “Basilicata coast to coast” di Rocco Papaleo. Oltre alle suggestioni letterarie, ripercorribili visitando i luoghi legati a Levi, si possono apprezzare le tradizioni di questo posto.

Sotto la casa che ospitò lo scrittore si trova un vecchio frantoio ristrutturato, che oggi accoglie i turisti che vogliono visitare il Museo della civiltà contadina.

Questo piccolo borgo, situato su uno sperone argilloso, a più di 500 metri sul livello del mare, racconta di storia e cultura. È immerso in una natura affascinante, che alterna brulli anfratti con i cosiddetti Giardini di Aliano. Il paese infatti è circondato da ulivi, agrumeti e pescheti che addolciscono le gole rocciose. Un contesto naturalistico e culturale unico.

Cosa visitare e quali piatti della tradizione si possono mangiare

Passeggiando per il borgo si possono visitare diversi monumenti e chiese, infatti tra questi c’è la Chiesa di San Luigi Gonzaga, risalente al 1500. Qui sono custodite numerose tele bizantine ad olio ed un altare centrale barocco. Interessante il contrasto della facciata con la adiacente torre in mattoncini.

Gironzolando, si incapperà sicuramente nella Casa del Malocchio. Parliamo di una casa dalle curiose sembianze umane, della quale si racconta che occhi e bocca scacciassero gli influssi negativi.

Si trova un panorama unico in questo borgo della Basilicata, ma anche buon cibo e buon vino da gustare.
A tavola si percepisce la tradizione contadina e pastorale. Alimenti principali sono verdure, legumi e carni ovine e caprine.
Si devono assolutamente assaggiare i gliummrell, involtini con interiora di agnello e capretto, arrotolati nel budello e cotti alla brace. Anche la vllecara de purcell è un piatto immancabile per gli amanti della carne. Si tratta di pezzi di maiale cucinati con alloro, vino bianco e peperoni verdi sottaceto.
I cave stufat sono cavoli lessati e conditi con finocchietto, aglio, pomodoro e pecorino. Oppure la ciambotta, ortaggi freschissimi e saporiti uniti a uova e olive locali.
Questi e molti altri piatti potranno deliziarci durante la sosta nel cuore della Basilicata.

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