L’hobby del collezionismo può far fruttare parecchi soldi. Numismatica e filatelia sono scienze che si occupano, rispettivamente, dello studio delle monete e dei francobolli. Esistono infatti monete antiche che sono assai preziose, così come vecchi francobolli che valgono cifre da capogiro. Assai preziosi possono poi essere anche esemplari emessi in tiratura limitata per commemorare personaggi importanti o eventi di grande rilievo a livello storico.
In questo approfondimento analizzeremo il caso di una vecchia banconota. Molte persone, le più conservatrici, amano custodire gli oggetti. Molti lo fanno per collezionismo. Molti altri, però, anche solo per motivi di affetto e legami particolari. Proprio per questo aspetto, spesso, i “ritrovamenti” più interessanti li possiamo fare a casa di nonne e prozie. Cercando in soffitti e cantine, ma anche semplicemente rovistando nei cassetti tra tante cianfrusaglie.
Come riconoscere questa preziosa banconota: ecco le sue caratteristiche
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La vecchia banconota a cui ci riferiamo è un pezzo del valore di 500 Lire. Si chiama Aretusa e venne stampata nel 1966 dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato con lo scopo di sostituire le vecchie monete da 500 Lire con la raffigurazione delle caravelle. Si fece questa scelta in quanto, all’epoca, le quotazioni dell’argento erano salite alle stelle. La soluzione cartacea era quindi una necessità quasi obbligata.
La 500 Lire Aretusa misura 110 x 55 millimetri. Sulla facciata anteriore delfini e serpenti che circondano, come una sorta di cornice, la testa della Ninfa Aretusa e un’aquila. Sul lato posteriore, invece, al centro troviamo il valore della banconota e, tutt’attorno, una serie di forme geometriche.
Un gran bel colpo trovare nei cassetti della nonna questa vecchia banconota
Come già accennato, questa banconota può valere parecchi soldi. Ovviamente, il suo valore dipende anche dallo stato di conservazione della banconota stessa e da altri elementi di rilievo. Nello specifico, delle 500 Lire Aretusa, le più preziose risulterebbero quelle prodotte nell’anno 1975. Meglio ancora se in Fior di Conio, ovvero in perfetto stato di conservazione.
Un esemplare di tal genere, infatti, può valere 300 euro. Il valore raddoppia per i cosiddetti esemplari sostitutivi. Identificati con la serie B6, si tratta di quei pezzi che vennero messi in circolazione allo scopo di sostituirne altri ormai usurati. Di certo, non si tratta di cifre astronomiche che possono svoltare la vita di una persona. Tuttavia, rimane sempre un gran bel colpo trovare nei cassetti della nonna questa 500 Lire. In questo periodo dell’anno, qualche centinaio di euro potrebbero tornare utili per portarsi avanti e fare i regali di Natale!
I consigli per una corretta valutazione
In ogni caso, quando si ha tra le mani una moneta particolare o un oggetto antico che presumiamo possano avere un qualche valore, è bene consultare un esperto del settore. Nel caso specifico della 500 Lire Aretusa, infatti, anche un pezzo che non riporta le suddette caratteristiche potrebbe comunque costituire un piccolo tesoro assolutamente da non disdegnare.