Quando si vive in casa con un gatto, si instaura un rapporto così intenso con l’animale da entrare completamente in simbiosi. L’empatia che lo contraddistingue, infatti, gli permette di riconoscere quali sono i nostri sentimenti e di starci vicino nel momento del bisogno. Allo stesso modo, l’amico umano acquisisce una capacità tale da comprendere nell’immediato i suoi comportamenti e a rispondere a quelle che sono le sue richieste.
I gatti hanno una capacità di linguaggio sia verbale che non verbale, con cui esplicitano chiaramente uno stato d’animo o un’intenzione. Saper dare un significato a miagolii, soffi, fusa e movimenti di coda è, dunque, indispensabile affinché la comunicazione sia reciproca ed utile, soprattutto, nei momenti di estrema necessità.
Come riconoscere il pianto di un gatto
Tra i molteplici versi, che un gatto può fare, ovviamente c’è anche il pianto. Si tratta di un suono stridulo, acuto e spesso persistente, che denota uno stato di malessere o di necessità. Il gatto, infatti, non piange per tristezza, come può succedere a noi, e soprattutto non versa lacrime. Quest’ultima condizione può presentarsi solo a causa di agenti esterni entrati in contatto con gli occhi, infezioni come congiuntiviti o allergie. In ognuno di questi casi, è sempre opportuno contattare il proprio veterinario.
Un gatto non piange solo perché ha fame o vuole uscire ma i motivi potrebbero essere altri e a volte anche preoccupanti
Indice dei contenuti
Esistono diversi motivi per cui un gatto può piangere e comprendere le esigenze, che provocano questo comportamento, aiuta a trovare la soluzione per calmarlo e farlo smettere. Dato che un gatto non piange solo perché ha fame, vediamo di seguito quali possono essere le cause e come intervenire:
- è un cucciolo e il distacco precoce dalla madre e dai fratelli può provocare disorientamento, solitudine e paura. È necessario coccolarlo di frequente, parlargli con un tono dolce e preparargli una cuccia calda ed accogliente, da posizionare accanto al nostro letto finché non prenderà confidenza con il resto della casa;
- ha paura, magari di entrare in un trasportino, di rimanere a casa da solo o del buio. Nel primo caso è possibile abituarlo all’oggetto, posizionandolo affianco alle ciotole. Questo gli permetterà di prendere confidenza. Nel secondo caso, prima di uscire, bisogna giocare con lui, fargli le coccole e distribuire giochi stimolanti per casa. Infine, se ha paura del buio è utile una lucina antibuio;
- ha fame o la sua lettiera è sporca. Non resta che riempire la ciotola e cambiare la sabbia;
- è stressato a causa di cambiamenti all’interno di casa, come l’arrivo di un nuovo gatto, che alterano la sua routine. Servirà del tempo perché si abitui alle novità. Nel frattempo, coccolarlo spesso e far sentire costantemente la propria presenza è la migliore cura;
- sente dolore e potrebbe essere malato o ferito. È necessario accertarsi che sul suo corpo non ci siano lesioni, controllare occhi, bocca, parti intime e che respiri normalmente;
- è molto vecchio e con l’età aumentano gli acciacchi o si presentano patologie, che procurano dolori fisici. Coccole e attenzioni continue non devono mai mancare.
Calma, pazienza, dedizione ed affetto sono, quindi, la terapia migliore per farli sentire amati e protetti.