In tema investimenti, i risparmiatori amano comprare azioni delle banche per due importanti motivi. Uno, per i dividendi che offrono tali aziende e, secondo, per partecipare alla crescita dei loro prezzi in Borsa.
Ma l’eterno dilemma del piccolo risparmiatore è sempre lo stesso: le azioni di quale banca comprare? Presentiamo allora in questa sede un ETF per chi ama gestire i soldi con furbizia e non vuole perdere il treno giusto per guadagnare.
Le azioni bancarie e l’esplosione della Borsa
Indice dei contenuti
A marzo 2020 le Borse mondiali hanno toccato un bottom molto importante. Da allora, infatti, i mercati mondiali hanno ripreso a macinare tanta strada e ci sono listini azionari che addirittura hanno aggiornato i massimi pre-Covid.
A risalire la china sono stati quasi tutti i settori, sia pure con i dovuti distinguo. Tra chi ha trainato la ripresa ci sono sicuramente le banche ed il settore dei servizi finanziari in generale.
Ora, il buon padre di famiglia sa che non è saggio investire tutti i risparmi su un solo titolo. Alcuni esempi aiuteranno a comprendere meglio il concetto.
Il 1° gennaio 2020 il titolo MPS quotava 1,40 euro circa, mentre oggi scambia in area 1,15 circa. Sempre alle stesse date, Banca Intesa prezzava 2,36 euro a gennaio scorso e 2,25 euro oggi.
Invece la merchant bank Mediobanca ha aperto il 2020 a circa 9,80, mentre stamane scambia sui 9,33 euro. Infine, un’azione di Banca Popolare di Sondrio costava circa 2,10 euro il primo giorno dello scorso anno, oggi invece 2,82.
Morale: nel recinto di una Borsa in risalita non tutti si ritrovano sempre tra i primi della classe. A 16 mesi dal 2020 c’è chi è in guadagno, chi in pareggio e chi in perdita.
Ecco dunque un ETF per chi ama gestire i soldi con furbizia e non vuole perdere il treno giusto per guadagnare
Una buona soluzione potrebbe essere allora quella di acquistare un ETF che contenga in pancia non una bensì centinaia di banche al suo interno. Cioè anziché comprare i titoli di una sola banca si comprano tot quote di un ETF settoriale. Questa precisa scelta porta con sé un grande vantaggio ma anche un grande rischio.
Il pro è legato al fatto che non ci si espone all’andamento di un singolo istituto di credito. Ma a una platea di aziende che operano nello stesso comparto. Il contro è legato appunto all’esposizione ad un unico preciso comparto.
E allora perché scegliere il comparto bancario? Detta in estrema sintesi, perché si tratta di un comparto ciclico. Ossia è un settore che di solito fa bene quando l’economia è in crescita e fa peggio della media viceversa nelle crisi economiche.
Quindi, per chi crede che la campagna di vaccinazione farà decollare il PIL e le economie mondiali, è tempo di non perdere il treno.
Tuttavia, mai dimenticare alcuni principi base: il primo, diversificare sempre! Quindi un simile ETF settoriale è ottimo in chiave diversificazione dei propri risparmi. In tal caso, infatti, si punterebbe su un settore ciclico.
Secondo, non dimentichiamo l’altra regola d’oro, cioè la durata dell’investimento. Simili operazioni, infatti, devono essere portate avanti per tot anni (ad esempio dai 3-4 fino a 5-8 anni).
Quali ETF?
Stiamo cercando un ETF per chi ama gestire i soldi con furbizia e non vuole perdere il treno giusto per guadagnare. Ma quale ETF di preciso scegliere? Sul mercato le soluzioni al riguardo non mancano. Il nostro consiglio è di scegliere sempre sulla base di precisi parametri di riferimento.
Vale a dire: la valuta del fondo, il tipo di strategia seguita (long o short), la modalità di replica del sottostante (meglio quella fisica). E ancora: la storicità del fondo e le dimensioni del patrimonio gestito, i volumi giornalieri tradati e il TER, ossia il costo.
Tra i vari che abbiamo analizzato, menzioniamo il Lyxor EURO STOXX Banks (DR) UCITS EF – Acc. Si tratta di un fondo passivo (ISIN: LU1829219390) che replica long il settore bancario dell’Eurozona (l’EURO STOXX Banks). Gestisce un patrimonio di poco più di un miliardo di euro ed ha 7 anni e 4 mesi circa di vita.
Esso è domiciliato in Lussemburgo, ha un TER dello 0,30% e il vantaggio di accumulare i dividendi incassati. Attualmente una quota del prodotto costa circa 83 euro, mentre nelle ultime 52 settimane il prezzo minimo e massimo sono stati pari rispettivamente a 46,14 e 85,91 euro.
Abbiamo dunque illustrato un ETF per chi ama gestire i soldi con furbizia e non vuole perdere il treno giusto per guadagnare. Infine, nell’articolo di cui qui il link illustriamo un altro ETF per chi cerca di investire nell’oro anche con piccole somme a disposizione.