Un assegno circolare è sicuro e tracciabile? Quali i rischi?

Un assegno circolare è sicuro e tracciabile

Possedere un assegno circolare potrebbe farci sentire al sicuro perché magari risulta tracciabile o ci espone a rischi non trascurabili? Iniziamo col dire che l’assegno circolare, rispetto a quello ordinario, è più assimilabile alla moneta liquida. Ciò perché chi lo riceve può incassarne l’importo immediatamente. Il beneficiario di un assegno circolare ritira la somma di denaro riportata sul titolo di credito in contanti oppure la versa sul proprio conto corrente.

L’affidabilità dell’assegno circolare va ricercata nella garanzia di copertura che tale strumento di pagamento assicura. In altri termini, non vi ritroverete fra le mani un assegno scoperto perché è lo stesso istituto di credito a ratificarne la copertura. Ciò perché il funzionario bancario consegna l’assegno circolare al richiedente solo dopo aver verificato la presenza in deposito della somma da erogare a vista. Un assegno circolare è sicuro e tracciabile proprio perché assicura la copertura e la tracciabilità del pagamento.

L’assegno circolare non trasferibile

Sull’assegno circolare l’emittente può indicare il nome del beneficiario o prenditore in modo che lo stesso non venga incassato da terzi. È questo il caso dell’assegno circolare non trasferibile, sebbene sussista la facoltà di girarlo, ovvero trasferirlo, ad altri solo in presenza di importi superiori ai 5000 euro. La girata dell’assegno circolare si verifica quando l’ultimo prenditore appone sul retro la propria firma al di sotto di quella del primo beneficiario.

Un assegno circolare è sicuro e tracciabile?

A rassicurare il beneficiario di un assegno circolare interviene l’istituto di credito che lo emette. Ciò perché non esiste banca che acconsentirebbe all’emissione di un assegno circolare in assenza della somma da erogare. L’importo dell’assegno circolare risulta pertanto sempre coperto dal deposito bancario del suo emittente. Non si corrono pertanto rischi di ritrovarsi dinanzi ad un assegno senza provvista.

Conviene che il prenditore incassi l’assegno entro 8 o 15 giorni dalla data di emissione. Il lasso di tempo più lungo pari a 15 giorni è destinato al prenditore che non vive nel luogo in cui ha sede l’istituto di credito. Ciò per dare modo e occasione di incassarlo con comodo. Se anche dovessero trascorrere più di 15 giorni il beneficiario non perde il diritto alla somma. Più semplicemente potrebbe accadere che l’emittente revochi il titolo di credito e in tal caso l’emittente dovrà autorizzare la banca al pagamento.

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