Le isole più belle? Quelle che conservano un aspetto poco addomesticato e che si sono sottratte nel tempo all’azione dell’uomo e all’affollamento del turismo di massa. Hanno ancora un aspetto primordiale e selvaggio, con spiagge incontaminate e paesaggi mozzafiato. Come questa piccola isola nel Tirreno, un angolo di paradiso in Toscana.
Natura incontaminata, spiagge bianche, gabbiani che si tuffano in acqua, mare cristallino popolato di pesci. È così che immaginiamo un angolo di paradiso. Un luogo perfettamente armonico in cui ritrovare la pace nel contatto con la natura. L’isola di Pianosa è proprio così, un lembo di terra pianeggiante che emerge appena dalla superficie del mare. Pochi chilometri la separano dall’Elba, nell’Arcipelago Toscano. La sua straordinaria bellezza è legata a un passato molto travagliato.
Un po’ di storia
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Se Pianosa ha mantenuto intatti i suoi gioielli nel tempo è per il suo passato di ex colonia penale. Già in età romana è un luogo di esilio e di deportazione. Qui Agrippa Postumo, il nipote di Augusto, trascorre i suoi giorni in esilio. Lontana dalla costa e quasi invisibile nel mare, appare subito come il luogo perfetto per il confino. Nel 1858 diventa una colonia penale agricola.
In tempi più recenti ha ospitato prigionieri illustri accusati di reati politici, come Sandro Pertini, che sarà successivamente Presidente della Repubblica, e nel 1977 diventa carcere di massima sicurezza. Vi vengono reclusi boss della mafia e brigatisti. Oggi è una riserva integrale appartenente al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Un angolo di paradiso in Toscana: cosa visitare
Il mare è bellissimo ovunque, ma le regole a Pianosa sono molto rigide e la balneazione è permessa in un’unica spiaggia, Cala Giovanna. Da qui si possono fare escursioni in mare. Le acque sono un paradiso per gli amanti dello snorkeling, con i fondali che pullulano di fauna marina. Si può visitare anche l’antico borgo. Ha il fascino di un luogo disabitato da tempo, in cui la vegetazione ha preso il sopravvento sulle case e gli edifici. Costruito per ospitare le famiglie delle guardie penitenziarie, venne abbandonato nel 1968 quando l’isola diventò un carcere di massima sicurezza. Ora si anima solo in estate con l’arrivo dei turisti.
Pianosa conserva anche siti archeologici di grande interesse: i resti della villa romana di Agrippa Postumo, confinato nell’isola per volere di Augusto, e il complesso delle catacombe. Quest’ultimo si sviluppa per circa un chilometro sotto il paese.
Come arrivare
A Pianosa possono sbarcare solo 250 visitatori al giorno, per tutelare l’inestimabile patrimonio naturale dell’isola, davvero un angolo di paradiso in Toscana. Solo alcune zone si possono liberamente visitare, in altre si può accedere solo con escursioni organizzate da guide autorizzate. C’è un unico hotel sull’isola per chi vuole prolungare il soggiorno.
Pianosa è raggiungibile in traghetto da Piombino, Marina di Campo o Portoferraio. Non è consentito l’imbarco dei veicoli né fare uso di imbarcazioni private. Tante regole, ma necessarie per tutelare un autentico paradiso naturale.