L’analcolica bionda che, verrebbe da dire, ha fatto gioire un po’ tutti al sol pensiero. Da tempo in commercio, spesso considerata eccellente nel gusto persino dai palati più raffinati. Il trend del mercato è in crescita.
Tanto per snocciolare qualche numero le previsioni di marketing stimano un giro d’affari che sfiorerà i 29 miliardi di dollari entro il 2026. La produzione mondiale è calcolata intorno ai 3 miliardi di litri.
Ma un po’ di alcol può esserci
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Prima di scatenarci nell’assunzione serena è importante soffermarsi su tutto quello che c’è da sapere sulla birra analcolica. Alcune realmente sono a 0.0% quindi effettivamente prive di alcol. Però secondo i dettami legislativi italiani sono considerate analcoliche le bevande che contengono valori inferiori all’1,2%. Quindi una piccola quantità può esserci ed è ammessa.
Un’ulteriore distinzione
Nell’ambito del mercato di riferimento c’è un’altra differenza. Ci sono le birre no alcol o senza alcol che contengono massimo lo 0,5% e la low alcol (o poco alcol) che non supera l’1,2%.
La differenza, sebbene non consistente, è da considerare per le donne in gravidanza. Ancora, per quanti nella certezza dell’assenza di alcol, potrebbero farne un uso importante e poi magari mettersi alla guida.
Il trend sta coinvolgendo anche le artigianali. La differenza non è tanto nella produzione che già è in voga da tempo, quanto nel marketing e nelle sponsorizzazioni. Che a loro volta, stanno portando ad una crescita della domanda. Tendenza dovuta, però, soprattutto a un rinnovato atteggiamento salutista.
Quali perplessità
In “tutto quello che c’è da sapere sulla birra analcolica”, vanno considerati alcuni possibili danni alla salute. Secondo uno studio condotto da un noto ateneo USA, la birra analcolica potrebbe essere dannosa. La causa starebbe nella necessaria “modifica della mappatura genetica di malto e luppolo attuata per simulare il sapore della birra tradizionale”. Va precisato che le prove e le verifiche di tale teoria sono ancora residue e limitate.
Benefici per gli sportivi
Per i corridori la birra analcolica, invece, è considerata di grande aiuto, un vero coach. Il segreto vincente sarebbe nella ricchezza di polifenoli che sono contenuti nel distillato d’orzo. Si tratterebbe di sostanze chimiche che aiutano il sistema immunitario.