Tutto ciò che dovremmo sapere sul singhiozzo, come fermarlo e le cause e le conseguenze sul cervello

singhiozzo

Tutti quanti prima o poi hanno avuto il singhiozzo. Forse non tutti si sono chiesti cosa lo provochi e perché non riusciamo a fermarlo. Si tratterebbe di una contrazione involontaria del diaframma durante l’atto della respirazione. Il nervo frenico subirebbe un’irritazione e smetterebbe di controllare il diaframma con regolarità. Ma a essere coinvolto sarebbe anche il cervello. In particolar modo l’ipotalamo che non sarebbe controllato dalla nostra volontà. Per questo cominciamo a singhiozzare improvvisamente.

I ricercatori hanno dimostrato che il singhiozzo è molto importante nei bambini. Implementerebbe l’attività elettrica del cervello aiutando a regolarizzare la respirazione e aiuterebbe il cervello dei più piccoli a imparare come si controllano i muscoli respiratori, in modo che i movimenti diaframmatici diventino volontari. Sarebbe una parte fondamentale dello sviluppo umano.

Cosa facevano nell’antichità

Tutto ciò che dovremmo sapere sul singhiozzo e sulle cause che lo portano riguarda la natura misteriosa di questo fenomeno. Gli studiosi ipotizzano che stress, eccitazione, mangiare e bere, possano innescare questo meccanismo. Ma la motivazione che convince di più è collegata con l’infanzia. Essendo un tipo di contrazione che aiuta lo sviluppo quando siamo piccoli, il riflesso rimarrebbe impresso nella memoria riproponendosi in età adulta senza preavviso.

Dilatazione dello stomaco, sbalzi di temperatura, ingerire alcolici o quantità eccessive di aria, potrebbe farci singhiozzare. Il metodo più antico per smettere risale a 2000 anni fa. Aspirare tanta aria e smettere di respirare sarebbe il metodo suggerito da Ippocrate. Molte persone bevono tanti piccoli sorsi d’acqua. Solitamente passa da solo dopo poco tempo. Se questo non dovesse accadere potrebbero esserci motivi per cui preoccuparsi seriamente.

Tutto ciò che dovremmo sapere sul singhiozzo e sui rimedi più efficaci

Il singhiozzo che non passa potrebbe essere legato al peggioramento di disturbi come reflusso gastroesofageo oppure gastrite. Se si protrae per più di 48 ore potrebbe esserci un problema interno nell’organismo, per esempio l’infiammazione del rivestimento esterno del cuore cioè la pericardite. Dovremmo chiaramente ricorrere al medico se non riusciamo a smettere e fare le visite del caso.

Se stiamo singhiozzando da qualche minuto e non riusciamo a smettere proviamo a portare della polvere di pepe al naso per tentare di starnutire. Questo potrebbe farci smettere in fretta. Anche un cucchiaino di aceto o di succo di limone potrebbero essere utili. Proviamo tutti i rimedi conosciuti per smettere perché farlo a lungo potrebbe essere molto fastidioso. Ingoiamo un cucchiaio di zucchero oppure premiamo l’interno dei padiglioni auricolari come farebbe l’agopuntura. Prima smettiamo e meglio staremo. Non facciamo come Charles Osborne che singhiozzò ogni 2 secondi per 68 anni prima di smettere e morire all’età di 97 anni.

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