Tutti pensano sia un difetto ma è indice di grande intelligenza tipico di chi si sente solo a 40 anni

solitudine

A tutti capita almeno una volta nella vita di sentirsi soli. È praticamente impossibile che, nel corso di un’intera esistenza, non si provi mai questo sentimento comunissimo. Soprattutto quando si è adolescenti, prima di raggiungere la maturità, dopo i quarant’anni si tratta di un sentimento estremamente comune. Le persone più intelligenti della storia hanno spesso rivelato come la solitudine sia stata una parte importante della loro esistenza. Il filosofo e psichiatra Carl Gustav Jung parlava della solitudine come di una fonte di guarigione. Thomas Mann riteneva che fosse il luogo di cultura di creatività, arte e poesia. Tantissimi poeti, artisti, filosofi, studiosi e leader sono stati dei solitari. Secondo alcuni, l’isolamento e la solitudine servirebbero a raggiungere una migliore concentrazione.

Non è un caso che molti mistici e asceti abbiano cercato una vita solitaria. Chi ritiene di avere un compito importante da perseguire nella propria esistenza tende a vedere negli altri una distrazione pericolosa. A volte, per trovare giovamento nella solitudine, ci può volere una vita intera. Molte persone sono spaventate da questo e tutti pensano sia un difetto, ma il silenzio aiuta a trovare la propria dimensione interiore, restituire un filo ai pensieri e a dar loro forma e struttura. Proprio nella solitudine la capacità inventiva può fiorire e crescere. Non sempre ovviamente si può diventare degli asceti: ci sono delle situazioni comunissime della vita tutti i giorni che possono essere fonte di ispirazione nella solitudine.

Tutti pensano sia un difetto ma è indice di grande intelligenza tipico di chi si sente solo a 40 anni

L’attività fisica è proprio uno di quegli aspetti di vita che spesso vengono curati in solitudine. Lunghe passeggiate, nuotate in piscina e tanto altro sono tutti momenti in cui ci si può concentrare su se stessi. È molto difficile trovare del tempo per ascoltare i propri pensieri e dar loro forma. L’attività fisica aiuta anche a scoprire e capire i propri limiti, proprie volontà. La scherma è uno degli sport più utili in questo senso perché costringe a concentrarsi anche sulle proprie paure e sulla propria aggressività. Un altro campo della vita dove si può riscoprire la propria solitudine è il lavoro manuale. Lavorare la creta, per esempio, o il legno. Addirittura curare il giardino e l’orto possono essere momenti in cui si stabilisce un contatto con la concretezza delle cose. Questo significa recuperare uno sguardo pratico sulla vita.

Un’attività estremamente utile in questo senso è la pittura. Essa ci costringe a trovare degli spazi anche fisici di silenzio e di concentrazione. Magari dipingendo dal vero, in scenari naturali mozzafiato: niente di meglio per riconnettersi con il proprio sé interiore.

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