Con il passare degli anni è del tutto giusto e comprensibile prestare una maggiore attenzione nei confronti della salute e, in particolare, nei cambiamenti del corpo. Non soltanto quelli relativi a noi stessi, ma anche a quelli dei nostri genitori ormai molto avanti con l’età o comunque di persone a noi care non più giovanissime.
L’importante in questi casi, però, è cercare di mantenere una lucidità di pensiero e non farsi prendere dal panico ad ogni possibile segnale di cambiamento. A meno che non si sia medici o specialisti, infatti, non potremo di certo essere in grado di fare diagnosi o di capire esattamente cosa non vada.
Una giusta osservazione
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Tutt’al più possiamo informarci dalle giuste fonti e capire quali siano i campanelli di allarme relativi ad una condizione specifica o ad un peggioramento motorio e mentale. Non al fine di entrare in ansia, ovviamente, quanto piuttosto con l’obiettivo di valutare la possibilità di consultare un dottore e chiedere a quest’ultimo un parere esperto. Difatti, se svolta con tranquillità e con giudizio, una giusta osservazione non potrà che rivelarsi utile e, in alcuni casi, fondamentale.
Tutti pensano ai vuoti di memoria ma è soprattutto questo il sintomo ingannevole della demenza
In particolare quando ci occupiamo di genitori o parenti anziani, ciò che ci mette più pensiero è la loro salute mentale. Proprio per questo già qualche settimana fa avevamo analizzato i tre sintomi precoci che possono nascondersi dietro l’inizio del Parkinson. Oggi approfondiamo l’argomento. Parlando, nello specifico, di un segnale spesso riconducibile alla demenza senile, ma che non tutti conoscono al pari di altri sintomi più noti. Infatti, tutti pensano ai vuoti di memoria ma è soprattutto questo il sintomo ingannevole della demenza.
Si chiama “affaccendamento”. Come riportato da uno studio presentato sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, tra i disturbi comportamentali nei soggetti affetti da demenza si è spesso notata la presenza di un atteggiamento definito con il nome di affaccendamento. Con esso ci si riferisce all’attitudine della persona a manipolare e toccare qualsiasi oggetto si trova davanti. Senza che ci sia uno scopo ben preciso dietro l’azione di prenderlo in mano. Inoltre, questo comportamento comprende anche la volontà di prendere tutti gli oggetti materiali possibili. Con l’obiettivo di portarli via dal posto in cui ci si trova e trasportarli in un luogo che si considera più sicuro. Come può essere la propria casa, ad esempio.
Per quanto non sia conosciuto come altri, almeno a chi non studia discipline mediche, questo sintomo comportamentale è molto diffuso. Per questo motivo, se presente e costante, potremmo pensare di consultare uno specialista. Senza farci prendere dall’ansia, ovviamente, ma analizzando con quest’ultimo le possibili cause e, di conseguenza, capire come comportarsi.