Le lumache di terra del Salento sono meglio conosciute come monacelle o monicheddrhe.
Il nome deriva dai colori che rimandano all’abito monacale. Infatti presentano un guscio marrone scuro e sono chiuse da un epifragma ossia una membrana bianca chiamata “panna”.
Questo piatto di tradizione contadina è stato riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole tra i prodotti agroalimentari tradizionali.
Pochi semplici passaggi permettono di ottenere un piatto avvolgente e gustoso che conquisterà al primo assaggio.
Tutti i segreti per cucinare le lumache salentine in padella secondo la ricetta pugliese e gustare un piatto saporito in soli 30 minuti
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La caratteristica membrana bianca consente di risparmiare il tempo che normalmente viene dedicato a far spurgare le lumache.
Dunque si potrà partire lavando bene i gusci sotto l’acqua corrente per rimuovere tutta la terra. Quando saranno perfettamente pulite si potrà procedere con la rimozione della “panna”. Durante questa operazione si può far appassire in olio extravergine di oliva abbondante cipolla, preferibilmente bianca, tagliata finemente. La cottura deve avvenire a fiamma dolce perché la cipolla non deve soffriggere ma diventare trasparente. Un segreto per conferire un sapore speciale al piatto è quello di aggiungere qualche foglia di alloro alla cipolla in cottura.
Quando la base sarà pronta si potranno tuffare le lumache nella cipollata dopo aver rimosso le foglie di alloro. Alzeremo la fiamma per scottare le monacelle e fare in modo che si aprano leggermente così da renderne più semplice l’estrazione durante il pasto. Dopo un paio di minuti sfumeremo con mezzo bicchiere di vino bianco o rosato, preferibilmente del Salento. Si può scegliere tra un Leverano bianco dop oppure un Negroamaro rosato da degustare anche a tavola.
Una volta sfumato il vino, si dovrà tornare ad una fiamma moderata lasciando sobbollire tra i 10 ed i 15 minuti a seconda della grandezza delle lumache. In questa fase si può aggiustare di sale, aromatizzare con origano secco possibilmente proveniente sempre dalla Puglia. Si può acquistare su internet dell’origano selvaggio che proviene dalla costa tra Otranto e Santa Maria di Leuca al costo di circa 3,50 euro per 50 grammi di prodotto. Il sapore ed il profumo saranno inconfondibili. Per chi ama il piccante si può aggiungere del peperoncino fresco privato dei suoi semi dopo che l’alcol è evaporato.
Come si mangiano le monacelle leccesi e dove trovarle durante l’estate salentina
Una volta pronte dovranno essere servite calde in un piatto fondo con l’accompagnamento di almeno un paio di fette di pane casareccio che servirà per fare la scarpetta più golosa di sempre. Per estrarre le lumache dai gusci saranno sufficienti degli stuzzicadenti o mini forchettine da buffet.
Abbiamo visto tutti i segreti per cucinare le lumache secondo la tradizione. Ma ci sono anche altre preparazioni gustose in Puglia.
Durante l’estate in Salento si svolge infatti la più grande sagra delle lumache d’Italia: la festa della Municeddha di Cannole. In Provincia di Lecce tutti gli anni dal 1985 si rinnova questa tradizione nei giorni dal 10 al 13 agosto. Tra canti e balli popolari, spettacoli e buon vino si possono assaggiare le lumache cucinate in diversi modi. Soffritte, arrostite o al sugo, l’importante è mangiare almeno una volta le chiocciole preparate nella “Città delle Lumache”.
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