Sul fatto che la lavanda sia una delle piante preferite dagli italiani c’è poco da discutere. Per colore ed aroma delicato, questa spicca ovunque sui terrazzi e nei giardini. Nelle case dei vip fa sempre capolino ed è associata per tradizione alla simbologia dell’amicizia e dell’amore. Lo stesso nome indica le proprietà detergenti e purificatrici della sua essenza. In effetti sono in molti a versare qualche goccia del suo olio essenziale per profumare gli ambienti o vestiti.
Così come tutti avremo in mente le lunghe distese dei campi della Provenza, dove questo aroma viene addirittura impiegato per arricchire il sapore dell’olio o come contorno e guarnizione di piatti dolci e salati.
Una bellezza che rischia di diventare precaria
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Così non sarà certamente un folle chiunque voglia piantarne un esemplare in terrazzo o in giardino. Al contrario, sarebbe di tendenza inserire un paio di semi dentro un contenitore di latta con terriccio asciutto e un pugno di argilla espansa sul fondo. L’effetto è irresistibile in un mix in stile cottage e vintage coloratissimo.
Insomma, tutti amano la lavanda, ma in troppi commettono uno sbaglio basilare che rischia di farle morire. E riguarda l’innaffiatura. Dobbiamo infatti sapere che la lavanda detesta i ristagni idrici. Ne basta qualcuno per comprometterne definitivamente la sopravvivenza. Potrebbe letteralmente marcire e diremmo allora addio al suo profumo dolce e al suo colorito acceso.
Gli esperti consigliano di variare l’innaffiatura di stagione in stagione. D’estate allora diamole acqua solo quando il terreno è completamente secco. Circa 2 volte a settimana può bastare. Per lo stesso motivo garantiamo un drenaggio costante ed efficiente. Piantiamola in luoghi assolati, preferibilmente ventilati. La lavanda è una pianta che si adatta molto bene anche ai climi freddi invernali, anche se mal sopporta i geli prolungati. Ha la grande fortuna di non piacere molto alle lumache. Anche se la vera regina in questo è una pianta aromatica che tutti dovrebbero possedere se vogliono allontanare questo animale molto fastidioso.
Tutti amano la lavanda ma in troppi commettono questo clamoroso errore che la fa guastare
Facciamo poi attenzione al fungo cosiddetto fungo di Septoria. Noteremo la sua azione per delle macchie gialle che attaccano le foglie e progressivamente si estendono alla parte bassa della pianta. Per contrastarlo preventivamente evitiamo gli spazi umidi, ma se già questo avesse attaccato la pianta, possiamo solo sperare che eliminando le parti rovinate l’infezione non si propaghi ulteriormente.
Tra le piacevoli conseguenze della lavanda, ricordiamoci della possibilità di procedere a fumenti salutari e ad utilizzarla in cucina per insaporite dolci ed insalate. Le vie respiratorie ne uscirebbero ripulite, e secondo l’arte fitoterapica avrebbe ottimi benefici su tosse, catarro e pelle. Possiamo poi utilizzare i rami secchi per profumare gli ambienti e le ante dell’armadio, specie quando in autunno dovremo fare il cambio stagionale.
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