Sappiamo ormai bene che nutrizionisti e dietologi consiglierebbero l’assunzione di pesce almeno un paio di volte a settimana. Adesso che andiamo in ferie, soprattutto quando siamo al mare, il piacere di trovarlo pronto ce lo farebbe gustare anche tutti i giorni. Ormai è infatti consuetudine in quasi tutti gli alberghi delle località marine, proporre ai clienti un menù giornaliero a base di pesce. Cosa di cui dovremmo assolutamente approfittare, non solo per il piacere della tavola, ma anche per il benessere della nostra salute. Oggi andremo a vedere un pesce forse troppo sottovalutato, ma che gli sportivi conoscono invece molto bene. Magro e gustoso, ricco di proteine nobili e soprattutto di acidi grassi omega 3, splendidi alleati del cuore. Cuore, che proprio in estate, per colpa di caldo e afa è messo ancora più a dura prova. L’assunzione di questo pesce prelibato e salutare potrebbe essere un asso in più sul tavolo della nostra salute.
Inserito in molte ricette dietetiche
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Tutti a parlare di sogliola e aringa ma non sottovalutiamo questo leggendario pesce, così pregevole da portare in tavola per tutta la famiglia. Grazie alle sue poche calorie, circa 80/100 grammi di alimento, il pesce San Pietro è inserito in molte diete. Sia quelle dimagranti, ma anche quelle di mantenimento. Gettonatissimo, poi come dicevamo nelle diete degli sportivi e di coloro che fanno tanta attività fisica, avendo cura del proprio cuore. Il suo gusto piacevole e la tenerezza della carne lo rendono anche protagonista di molte ricette estive. Pur essendo una vera e propria fonte di sostanze nutritive, probabilmente è meno famoso di altri “colleghi”. Essendo anche particolarmente ricco di sodio e potassio, seguendo le istruzioni di un esperto di alimentazione, potrebbe rivelarsi un valido integratore minerale naturale.
Tutti a parlare di sogliola e aringa ma non sottovalutiamo questo leggendario pesce squisito e magro che gli esperti consiglierebbero per la salute del cuore
Talmente buono il pesce San Pietro che dovrebbe il suo nome addirittura al famoso apostolo di Gesù. Narra infatti la storia che Pietro, afflitto dalle tasse romane, abbia trovato le monete per pagarle proprio nella bocca di uno di questi pesci. Curiosamente quelle che sul dorso sembrerebbero proprio delle immagini di monete, ricorderebbero questo episodio. Insieme alle striature, sempre presenti sul corpo del pesce di San Pietro, che riporterebbero invece all’impronta delle mani dell’apostolo. Splendidi i richiami alla storia e alla saggezza che spesso si legano anche a meravigliosi luoghi da visitare.
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