Tutte le commissioni che vedo ma anche che non vedo ma pago quando acquisto un fondo comune di investimento

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Tutte le commissioni che vedo ma anche che non vedo ma pago quando acquisto un fondo comune di investimento. I costi dei fondi comuni possono essere una causa importante della sottoperfomance di questi prodotti. Infatti essi ne hanno di evidenti, ma anche di meno noti. E la somma di tutti può essere anche sostanziale. Contribuendo a ridurre di parecchio la perfomance annua. Quindi vediamo di scoprire quali siano. E, con l’occasione, vi raccomandiamo sempre di leggere con attenzione il KIID. Ossia il documento prospettico di un fondo. Dove sono delineati con precisione i costi.

Precisiamo subito che ci si può orientare nella selva dei costi e delle commissioni dei fondi. Ci sono infatti due indicatori sintetici, cioè riassuntivi, che aiutano. Sono le spese correnti (ongoing charge), e il TER (acronimo di Total Espense Ratio). Le prime sono il totale dei costi annuali ricorrenti del fondo. E includono due delle principali voci di costo dei fondi comuni. Cioè commissioni di gestione e commissioni di collocamento. Ma non ci sono solo questi costi, tra le spese correnti. Sono inclusi anche il compenso della banca depositaria e le spese contabili. Vale a dire le spese amministrative, di revisione, e di servizio.

Sono escluse dalle spese correnti le commissioni di performance e le commissioni di ingresso e uscita. E’ obbligatorio che le spese correnti siano descritte nel KIID.

Tutte le commissioni che vedo ma anche che non vedo ma pago quando acquisto un fondo comune di investimento

Il TER è la somma di tutte le voci di costo di un fondo comune. Cioè spese correnti e commissioni di performance. E’ molto utile confrontare TER e spese correnti. Questo per avere un’indicazione precisa della dimensione delle commissioni di performance del fondo. Fate bene attenzione adesso. Il TER è calcolato come percentuale del patrimonio del fondo comune. Più è alto, più i costi erodono la performance del fondo. Capito. Il TER è la metrica giusta per confrontare i fondi.

In definitiva i costi di un fondo sono essenzialmente quattro. Commissioni di gestione, commissioni di sottoscrizione e rimborso, commissione di collocamento, e commissione di performance. Il loro costo medio varia da asset class ad asset class. Ma può essere riassunto come 1,1% annuo per i fondi obbligazionari e 1,9% annuo per quelli azionari. Circa ⅔ superiori a quelli dei fondi passivi. Cioè gli ETF.

Fate bene attenzione ai costi se decidete di affidarvi alla cosiddetta gestione attiva. Perché la somma delle quattro voci commissionali appena accennate può realmente incidere parecchio sulla perfomance dei fondi che avete scelto. Ed a questa dovete comunque, in ogni caso aggiungere l’inflazione. Che non potete in alcun modo eliminare. Per l’anno in corso siamo a circa l’0,6%.

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