L’Appodiato di Dudda a Greve in Chianti, sede originaria della Carpineto nel Chianti Classico, è il cuore storico dell’azienda, emblematicamente rappresentato anche da un archivio enoico tra i più forniti, con un grande numero di annate storiche, che ha sede proprio qui. Oltre all’archivio, molto spazio in cantina è dedicato all’elevazione nei legni. Mentre l’affinamento dei vini imbottigliati avviene in una cella sotterranea a temperatura costante che può ospitare fino ad un milione di bottiglie. Tutta l’emozione di un vino che s’impreziosisce nel tempo.
Non sono poche le aziende storiche toscane che hanno un archivio delle loro annate migliori. Quello che rende però l’archivio di Carpineto unico è la varietà, la profondità ed anche l’ampia disponibilità di tutti i vini per la vendita.
L’archivio comprende Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano, Brunello e Super Tuscan.
L’idea di costituire un archivio delle bottiglie nacque agli stessi fondatori, Giovanni Carlo Sacchet e Antonio Mario Zaccheo, loro stessi, ovviamente, grandi appassionati di vino, fin dall’inizio. Per dimostrare la longevità dei prodotti iniziarono così fin dai primissimi anni a conservare le annate più prestigiose nonché quelle più premiate….’male che va – dicevano – ‘ce le beviamo noi!’ Ma così poi non è stato!
I vini Carpineto: tutta l’emozione di un vino che s’impreziosisce nel tempo
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Tra i clienti Vip, Bill Gates, grande amante del Chianti Classico e Celine Dion che predilige un Super Tuscan, il Farnito Cabernet Sauvignon ma è rimasta colpita anche dal Vino Nobile di Montepulciano.
Almeno dagli anni ’80 in poi le bottiglie in archivio non sono mai state, e mai saranno, “pezzi da museo” raccontano in Carpineto. Si tratta infatti di bottiglie con un grande appeal per appassionati, ristoratori, enoteche di livello e case d’asta. Appeal dovuto soprattutto a cosa c’è in bottiglia, alle qualità intrinseche dei vini Carpineto dalla spiccata attitudine alla longevità e alle modalità di conservazione volute dagli stessi produttori, condizioni cioè ottimali sin dal momento dell’imbottigliamento.
La procedura per chi acquista prevede che vengano etichettate al momento dell’ordine per assicurare una presentazione perfetta e spedite in una cassetta di legno sigillata.
Qualche indicazione sui prezzi considerando che le annate disponibili in commercio sono sul listino 2022: il Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2010, top 100 Wine Spectator, va al pubblico a 36 euro, decisamente un buon affare considerando il suo notevole pedigree. ll Chianti Classico Riserva 1990, il vino più caro, che ha un costo di listino di 57 euro a bottiglia, arriva ad un prezzo a scaffale di circa 85 euro. Per 85 euro si beve un bel pezzo di storia con oltre trent’anni di vita. Per i super appassionati da quest’anno l’archivio enoico annovera anche cassette ad hoc con singole verticali prestigiose.
(n.d.r. Questo articolo è stato pubblicato dalla Testata a titolo gratuito)
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