Per evitare il default aziendale arriva il tutor indipendente. Dalle grandi imprese in difficoltà post pandemia alle start up destinate a morire appena nate, tutte potranno richiederlo dal 15 novembre prossimo. Le domande si presenteranno tramite una piattaforma telematica nazionale alla quale sta lavorando anche il Ministero della Giustizia. Ecco come si potrà avviare un serio piano di risanamento in caso di difficoltà.
In attesa di un Codice della crisi d’impresa
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L’Italia si avvia a varare una nuova regolamentazione dell’insolvenza e della crisi attraverso un apposito Codice che entrerà in vigore a maggio del prossimo anno (d.lgs. 14/19 Ccii). Anche i sistemi di allerta precoce della crisi sono stati differiti di due anni e più, al 31 dicembre 2023. Il decreto 24 agosto 2021 n. 118 in vigore da ieri, prevede dunque misure provvisorie in materia di crisi d’impresa e risanamento aziendale nonché ulteriori misure urgenti in materia di giustizia.
Prima del tutor arriva il test
Tutor indipendente per le imprese in crisi si può chiederlo dal 15 novembre: ma è meglio informarsi per tempo. Gli imprenditori potranno accedere alla piattaforma dopo un test pratico di autodiagnosi sul reale stato di salute delle loro imprese. Il supporto sarà fornito dalle Camere di Commercio. Che saranno un importante riferimento e aiuteranno ad attuare il check-up interno e dare indicazioni per la redazione dei piani di risanamento.
La figura del negoziatore indipendente
Il decreto prevede l’istituzione di un tutor indipendente con la funzione di negoziatore e di consulente, per affiancare l’impresa ed evitare la crisi. A nominarlo sarà una commissione composta da tre membri di designazione del Tribunale, della Prefettura e della Camera di Commercio. Nei prossimi giorni saranno aperti, sempre presso le Camere di Commercio, alcuni speciali elenchi. Sono quelli dedicati ai professionisti interessati a far parte dei ranghi di tutor. Tutti i negoziatori, comunque, avranno un solo target per la loro missione: giungere alla composizione negoziata della crisi, dialogando con i creditori.
Tutor indipendente per le imprese in crisi si può chiederlo dal 15 novembre
Sempre da metà novembre, se ogni tentativo proprio non andasse a buon fine, si potrà attivare una nuova forma di concordato preventivo semplificato. Vale a dire senza la attuale fase di votazione e omologazione. In tal modo le imprese potranno accelerare la ristrutturazione se trovano un accordo con le banche e con i creditori. Qualche volta la salvezza è legata a decisioni cruciali. Per esempio, cosa fare col conto se la nostra banca cambia gruppo bancario. Le alternative al fallimento, nell’intenzione dell’Esecutivo, devono essere molte. Perché la pandemia ha danneggiato molte aziende di tutte le dimensioni. Anche tipiche del “Made in Italy”: fra queste realtà creative del lusso o tecnologiche nate da un’idea innovativa. Che non meritano il collasso e hanno urgente bisogno di riprendersi prima della fine dell’anno.