Le vacanze al mare sono sempre molto divertenti. Chi si dedica allo snorkeling, chi si fa lunghe nuotate al largo e chi si dedica a rilassanti passeggiate sulla spiaggia. Ci sono poi gli appassionati di tuffi dagli scogli, soprattutto tra i più giovani. Per i “tuffatori seriali” però il pericolo potrebbe essere dietro l’angolo. Quando ci si tuffa da grandi altezze, che siano 30, 40 o 100 metri, bisognerebbe tenere a mente i rischi che si potrebbero correre. Magari ci si dovesse solo preoccupare di non immergersi in acqua fredda dopo mangiato o evitare di tuffarsi in gravidanza! La questione, spesso, è ben più seria di così.
I rischi dei tuffi da grandi altezze
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Al di là del rischio che si corre se non si conosce bene il fondale della porzione di acqua in cui stiamo per immergerci, in cui potrebbero esserci scogli o coralli appuntiti, che potrebbero ferirci, tuffarsi da decine di metri di altezza potrebbe causarci anche una congestione. I sintomi della congestione sono principalmente uno stato di malessere, sudorazione, brividi, nausea, fino alla perdita di conoscenza. In quest’ultimo caso bisogna intervenire subito e andare in pronto soccorso. Ma cos’è nello specifico la congestione? Non è altro che uno squilibrio nella circolazione del sangue. Il sangue, subito dopo un pasto, è concentrato nell’addome. In caso di sbalzo termico, il cervello chiama il sangue per riequilibrare la temperatura e questo causa la congestione. Ma non è solo questo il rischio che si corre a tuffarsi da grandi altezze.
Tuffarsi da grandi altezze potrebbe essere pericoloso per questo motivo, e non solo dopo mangiato o in gravidanza
Dopo un tuffo da 100 metri (o anche meno) potremmo essere colti dalla cosiddetta sincope da idrocuzione. Questa si verifica dopo un’immersione rapida in acqua fredda e potrebbe causare, nei casi più gravi, anche arresto cardiaco. Se abbiamo trascorso tante ore sotto il sole rovente e magari abbiamo anche appena mangiato, dovremmo resistere alla tentazione di tuffarci in acqua. La nostra temperatura corporea è di circa 37 gradi, mente quella dell’acqua di mare si aggira intorno ai 18: uno sbalzo notevole per il nostro cervello.
La sincope non è altro che una vasocostrizione che manda in sofferenza il cervello e che manda in tilt anche i centri di regolazione del cuore e dei polmoni. Questo potrebbe causare una perdita di coscienza. È facile spesso, confondere la sincope da idrocuzione con la congestione, in quanto i sintomi sono simili. L’impatto violento della cute con l’acqua fredda potrebbe ridurre la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.
Come evitarla
Per non correre rischi, meglio evitare di tuffarsi o entrare impulsivamente in acqua molto fredda. È preferibile invece entrare in acqua poco per volta, bagnandosi gradualmente. A maggior ragione se abbiamo mangiato da poco o se siamo nel pieno di una gravidanza. Perciò, in vacanza, oltre e preoccuparci di trovare rimedi efficaci contro le punture di zanzara tigre, dovremmo prestare attenzione anche a questa situazione potenzialmente rischiosa. Tuffarsi da grandi altezze potrebbe essere pericoloso e se non vogliamo incorrere anche noi in una brutta congestione o in una sincope da idrocuzione, meglio non sottovalutare la cosa.
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