Cosa fare quando si scopre di essere stati truffati da un sito? È possibile denunciare il reato di truffa e riavere indietro i soldi persi? Le insidie che nasconde il web sono spesso pericolose ed anche piuttosto care da pagare. Se da un lato internet ha aperto la strada a scambi più semplici ed immediati, dall’altro potrebbe celare trappole per i meno esperti di navigazione. Cerchiamo allora di capire come difendersi dalle truffe di soldi online e in quale modo denunciare il reato di cui si è stati vittime.
Bisogna distinguere bene una truffa
Quando si parla di truffa, si fa riferimento ad un raggiro, un artificio messo a punto da un truffatore ai danni del truffato. In questo senso, si parla di un vero e proprio reato che può essere perseguibile dalla legge come stabilisce l’art. 640 del Codice penale. È bene porre una netta distinzione con il mancato recapito della merce acquistata su internet in quanto, in questo caso, potrebbe non trattarsi di una truffa ma di un inadempimento. Questa netta distinzione pone l’evidenza sul fatto che siamo in presenza di truffa quando veniamo invitati ad acquistare un prodotto o un servizio che in realtà non esiste o non è in possesso del falso venditore. Quest’ultimo si definisce un truffatore nella misura in cui mette in atto un artificio di vendita al solo scopo di incassare il denaro.
Quali punizioni prevede la legge per i truffatori
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Secondo quanto riportato dall’art. 640 del codice penale, chiunque si macchi del reato di truffa è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con una multa da 51 a 1.032 euro. Gli anni di reclusione aumentano fino a 5 con una conseguente multa più salata se la truffa assume alcune particolari caratteristiche. Nel caso della truffa online, le condizioni e la sussistenza di reato non cambia in base a quanto esprime la legge. Come difendersi dalle truffe di soldi online, dunque?
Verificare l’esistenza del venditore alla Camera di Commercio
La prima cosa da fare è verificare che di truffa si tratti. Perché la verifica sia possibile, bisogna reperire i dati relativi al venditore. In particolare, verificare se è titolare di P.Iva e quale sia la sede sociale dell’attività. Attraverso una richiesta presso la Camera di Commercio, è possibile verificare la reale esistenza del venditore e della sua P.Iva. Rivolgendosi all’ente, si richiede una visura camerale.
Segnalare o denunciare il reato alla Polizia postale
Nel caso ciò non sia possibile, è sempre bene rivolgersi alla polizia postale per una querela. Attualmente, è possibile contattare la Polizia postale anche via web. In questo caso, accedendo al portale, è possibile inviare una segnalazione oppure effettuare una vera a propria denuncia. Attraverso la segnalazione, il presunto truffato allerta le forze dell’ordine ad effettuare controlli più accurati nei riguardi della presunta azione illegale subita.
Qualora il reato venisse verificato, il truffato può anche decidere di intentare causa contro il truffatore. In quest’ultimo caso, però, è sempre bene fare i conti con le spese che l’azione comporterebbe al truffato. Per il recupero di piccole somme, la causa potrebbe avere dei costi assai notevoli al confronto. Il consiglio è sempre quello di cercare siti affidabili sui quali effettuare i propri acquisti in maniera da non ritrovarsi nelle mani di malintenzionati truffatori.