Non tutti sanno che oltre alle monete ci sono anche altri oggetti collezionabili che valgono tantissimi soldi. Un esempio? Questa medaglia coniata dallo Stato Vaticano che potrebbe valere anche il doppio di uno stipendio!
Il mondo del collezionismo, come ben sappiamo, è molto affascinante, sia perché può essere un valido veicolo di conoscenza, sia perché è molto vario. Infatti molte persone, oltre alle monete o ai francobolli, collezionano davvero di tutto, come ad esempio le scarpe, i videogiochi, i vinili e tanto altro.
Tra gli oggetti più collezionabili troviamo anche le medaglie che, per certi versi, sono facilmente accostabili alle monete. Anch’esse, infatti, vengono solitamente emesse per celebrare eventi o personaggi storici o per commemorare avvenimenti importanti.
Un oggetto davvero intrigante
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In circolazione esistono tantissime medaglie che potrebbero trovarsi ovunque, anche nella soffitta della casa dei nonni o in vecchi scatoloni. Quasi sempre si tratta di esemplari comuni, che potrebbero valere al massimo qualche decina di euro. Tuttavia, in altri casi meno frequenti, ma comunque probabili, ci si potrebbe imbattere in una medaglia rara e con un alto valore economico.
Nell’articolo di oggi analizzeremo una medaglia che nel corso dei decenni ha acquisito molto valore. Anche questa volta parleremo di un esemplare coniato dalla Zecca Vaticana nel 1923, in un periodo storico molto particolare per la Santa Sede, per via dei rapporti con il regime fascista italiano.
Trova questa medaglia del Vaticano: ecco tutti i dettagli estetici
La medaglia in questione è stata emessa il 29 giugno 1923 per celebrare i 600 anni dalla canonizzazione di San Tommaso d’Aquino.
Sul dritto troviamo il profilo del Pontefice in carica, ossia Pio XI, rivolto verso sinistra e adornato con berretto, stola e mozzetta. In alto troviamo la scritta: “PIVS XI PONT. MAX. ANNO II”, mentre in basso possiamo notare la firma dell’autore “MISTRVZZI”.
Sul rovescio, invece, abbiamo la rappresentazione di San Tommaso d’Aquino, posizionato in alto all’interno di un nimbo raggiante. Ai suoi piedi vi sono poi altre figure, ossia Leone XIII, S. Pio V, Giovanni XXII, Dante Alighieri e Beatrice. In alto vi è la scritta: “ALIGHERIO PRAECINENTE JOAN. XXII A. D. MCCCXXIII SANCT. ORD. ASCRIPSIT”, mentre in esergo troviamo: “PIVS V ECCL. DOCT. ANGEL. SANCIV. / LEO XIII SCHOL. CATH. PATR. / DECLAR. ET INSTIT.”.
Materiale di coniazione, tiratura e valore di mercato
Coniata in fondo lucido e con un diametro di 44 mm, di questa medaglia commemorativa esistono 3 versioni. Queste ultime si differiscono sostanzialmente per materiale, peso e tiratura, fattori che risultano decisivi per la valutazione degli esemplari.
Infatti, considerando uno stato di conservazione pari al Fior Di Conio, abbiamo:
- la versione in rame, dal peso di 32,60 g che, con una tiratura di 800 pezzi, potrebbe valere circa 35 euro;
- quella in argento da 32,90 g, coniata in 2.000 pezzi, che potrebbe valere anche 150 euro;
- quella in oro da 52,56 g, di cui non si conosce il numero esatto di pezzi coniati, che potrebbe valere anche ben 4.000 euro.
Quindi, ecco perché chi trova questa medaglia del Vaticano, in particolare quella in oro, potrebbe ritrovarsi tra le mani un vero tesoro.