Troppo sale aumenta il rischio di infarti e di ictus: occhio a questo amatissimo cibo italiano 

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Le crociate contro i singoli cibi non servono a molto. Ma un consumatore deve evitare certi abusi informandosi e mantenendo una dieta equilibrata.

Anche perché i dati riguardanti i danni di un consumo eccessivo di sale sono impressionanti. A riferirli è l’ISS (Istituto Superiore di Sanità) ma anche l’Organizzazione Mondiale della Salute. Le malattie cardiovascolari rappresentano infatti al Mondo la prima causa per morte e per disabilità. Circa 1,89 milioni di morti all’anno sono dovute a problemi direttamente collegate con l’eccessivo consumo di iodio e di sale. Questo ingrediente aumenta la pressione arteriosa e peggiora la funzionalità di reni, del cuore e dei vasi sanguigni, aumentando la possibilità di infarti e di ictus.

Insomma, è prioritario mantenersi al di sotto del consumo di guardia consigliato, che secondo l’OMC corrisponde a circa 5 grammi di sale al giorno. La media di assunzione a livello globale, invece, è ancora troppo alta: pari a circa il doppio. Ebbene, una pizza margherita al piatto contiene, di media, 6 grammi di sale. Troppo sale aumenta il rischio di infarti e di ictus: per questo meglio non esagerare.

Superiore rispetto alla dose giornaliera raccomandata

Peraltro, la quantità indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità include nel calcolo giornaliero quello relativo al sale già presente nei cibi. Questo aumenta ovviamente nei cibi confezionati tipo snack e patatine, affettati, salse e sughi. La pizza in questa classifica non rappresenta certamente un buon esempio, nonostante sia probabilmente il cibo più amato al Mondo. Il sale abbonda sia nell’impasto, che negli ingredienti. Non avrebbe senso parlare di un pericolo costituito dalla pizza. Ma certamente è fondamentale essere consapevoli che consumando una pizza al piatto il livello di sale che assumiamo è superiore alla quantità giornaliera raccomandata.

Le armi a disposizione dei consumatori sono varie. Abituarsi a insaporire i cibi con spezie alternative è un ottimo passo in avanti per abbattere l’assunzione di iodio. Molti utilizzano alternative come l’aceto, il timo, il curry, la salsa di soia (se la fermentazione è naturale), il succo di limone, la noce moscata e via dicendo. È indubbio che l’abitudine al sale si riesce a sradicare nel tempo. Il palato si abitua ai sapori, proprio come avviene per la riduzione dello zucchero nelle tazzine di caffè. Ad ogni modo quando compiamo gli acquisti è bene considerare attentamente le etichette.

Troppo sale aumenta il rischio di infarti e di ictus: per questo meglio non esagerare

Per accompagnare il cibo, salato o meno, è importante la scelta dell’acqua. Anche in questo caso le associazioni e le categorie di consumatori ci aiutano nella scelta. Ad esempio, di recente Altroconsumo ha pubblicato la lista delle acque migliori per qualità e prezzo conveniente. Inoltre non dimentichiamo che anche le normative europee e nazionali aiutano i consumatori. Basti pensare che negli ultimi anni è stata vietata la produzione delle padelle antiaderenti sospette di effetti cancerogeni.

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