Nonostante il calo degli abbonati e i conti che non tornano, Netflix si sta impegnando ad aggiungere nuovi contenuti che possano attrarre il pubblico. Tante sono, infatti, le nuove uscite che hanno solleticato il palato cinematografico degli spettatori. Su tutti è impossibile non citare l’impeccabile finale di stagione di Better Call Saul che ha lasciato senza parole gli appassionati che si sono innamorati del personaggio già dai tempi di Breaking Bad.
Sempre per quanto riguarda le serie, anche il più recente Sandman, tra pareri controversi e contrastanti, sembra aver acceso la curiosità degli abbonati.
Ma se parliamo di film, su Netflix ne è recentemente sbarcato uno cult tratto da una storia vera. Nonostante sia stato girato nel ’78, questa pellicola sa ancora colpire molto forte.
“Cari mamma e papà, questa è la lettera più difficile che abbia mai scritto”
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Il film in questione è lo splendido Fuga di Mezzanotte, in inglese Midnight Express. Lo scenario è quello della Turchia del 1970 in cui in aeroporto un giovane studente sta cercando di trasportare dell’hashish in America. Il ragazzo in questione è Billy Hayes che, però, sarà intercettato dalla polizia poco prima di prendere il volo. Quella che in apparenza poteva sembrare solo una bravata condurrà il ragazzo ad essere imprigionato in un durissimo carcere turco in cui sin dai primi minuti la vita diventerà un inferno.
In questo luogo di tormenti Billy farà la conoscenza di altri malcapitati che parlano la sua stessa lingua, dal momento che i turchi definiscono gli americani “sporchi stranieri”. Ora che la vita si è trasformata in un incubo ad occhi aperti, riuscirà Billy a trovare il coraggio per affrontare la sua “fuga di mezzanotte”?
Tratto da una storia vera questo capolavoro è da non perdere su Netflix
L’attenzione per i dettagli, le atmosfere cupe e tetre, la regia impeccabile e la capacità di non far mai scendere la tensione rendono questo film un vero cult.
Inoltre il film è stracolmo di italiani. A partire dalla colonna sonora incisa dal nostro Giorgio Moroder, fino ai personaggi principali. Ad esempio Rifki, il perfido e viscido carceriere, è interpretato da Paolo Bonacelli che avremo certamente visto in Johnny Stecchino. Ma anche altri grandi attori di quel periodo sono stati coinvolti, come Franco Diogene e Gigi Ballista.
La scelta di attori italiani ci fu probabilmente per il nostro modo di parlare in inglese che, all’orecchio americano, potrebbe essere confuso per inflessione turca.
D’altra parte, come dice il mercante turco nel film Mediterraneo di Gabriele Salvatores, “italiani e turchi: una faccia, una razza”.
Se comunque servissero altri incentivi a vedere questa pellicola storica, ricordiamo che la sceneggiatura è scritta da un certo Oliver Stone.
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